Napoli, 16 feb. (LaPresse) – La Digos di Napoli sta eseguendo una misura cautelare emessa dal gip nei confronti 11 di appartenenti al gruppo di tifosi ultrà del Napoli chiamato ‘Bronx’. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati in occasione di manifestazioni calcistiche nazionali e internazionali. L’indagine, condotta dagli agenti guidati dal dirigente Filippo Bonfiglio e coordinata dal pool di magistrati della procura di Napoli specializzati in reati sportivi, è durata due anni e si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche e ambientali.
Gli indagati, secondo l’accusa, hanno preso parte ai gravi atti di violenza commessi a Napoli il 9 maggio 2010 in occasione della gara Napoli-Atalanta, a seguito dei quali rimasero feriti 13 agenti della polizia di Stato. Contestati anche altri episodi violenti avvenuti a Udine il 7 febbraio 2010, in occasione dell’incontro Udinese-Napoli, a Bucarest (Romania) il 30 settembre 2010, in occasione della gara Steaua-Napoli, valida per l’Europa League 2010, e ancora a Napoli il 21 ottobre 2010, in occasione della gara Napoli-Liverpool, anch’essa valida per la stessa competizione internazionale, dove furono aggrediti e feriti, in diverse occasioni, 7 turisti inglesi e 5 agenti.
Già il 16 novembre 2010, su ordine dei magistrati della procura che hanno coordinato le indagini, la Digos aveva eseguito ispezioni personali e perquisizioni nei confronti di 57 appartenenti ai gruppi ultras, verificando, per ognuno di essi, la presenza sul corpo dei tatuaggi che ne contraddistinguevano l’organicità allo specifico sodalizio e sequestrando in numerose abitazioni ingenti quantitativi di oggetti atti ad offendere e capi di vestiario idonei al travisamento, regolarmente utilizzati dagli indagati nell’esecuzione di aggressioni pianificate alle tifoserie avverse ed alle forze dell’ordine.
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