Torino, 6 gen. (LaPresse) – Una croce realizzata con pezzi di legno tratti da un barcone di immigrati provenienti dall’Africa, affondato negli scorsi mesi con tanti morti e dispersi. E’ il simbolo adottato da Monsignor Nosiglia, arcivescovo di Torino, che stamane ha celebrato la messa per festa dei popoli, per “dare un segno concreto di come la croce del Signore, causa dell’ingiusta sofferenza e morte di Cristo, si rinnova anche oggi nelle tragedie che tanti innocenti subiscono nel mondo a causa delle guerre, del terrorismo omicida, delle persecuzioni per motivi religiosi o razziali o di ogni altro genere di violenza”.

Al termine della messa monsignor Nosiglia ha rivolto un ringraziamento a don Fredo Olivero, annunciando il suo nuovo incarico presso Migrantes: “Desidero rivolgere – ha detto – il mio più vivo grazie a don Fredo Olivero infaticabile responsabile di Migrantes in tanti anni di generoso impegno in diocesi, il quale lascia oggi il testimone a Sergio Durando, suo valido e stimato collaboratore, che subentra come Direttore. Don Fredo continuerà ad occuparsi in particolare dei rom, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, verso cui l’opera della Chiesa, dei volontari e delle istituzioni, è più complessa e difficile. La sua competenza e passione per i diritti di ogni persona è garanzia di continuità nei servizi e nelle prospettive, che speriamo positive, si apriranno anche in questi ambiti della pastorale, della cultura e della legislazione nel nostro Paese”.

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