Torino, 15 nov. (LaPresse) – L’a.d. della Thyssen Harald Espenhahn accettò il rischio che si verificassero infortuni mortali sulla linea 5 dello stabilimento di corso Regina Margherita a Torino. Per questo è stato condannato dal tribunale di Torino a 16 anni e mezzo per omicidio volontario con la formula del dolo eventuale. La sera del 6 dicembre 2007 furono sette gli operai che persero la vita per il rogo che si innescò sulla linea 5. E’ quanto scritto nelle motivazioni della sentenza depositate ieri al tribunale di Torino. “La pubblica accusa – si legge nelle 502 pagine – contesta all’imputato Espenhahn di essersi rappresentato la concreta possibilità del verificarsi di infortuni anche mortali sulla linea apl 5 di Torino e la concreta possibilità del verificarsi di incendi”.

“La pubblica accusa – prosegue il testo – aggiunge nei confronti dell’imputato una ulteriore contestazione, quella di avere accettato il rischio del uerificarsi di infortuni anch.e mortali sulla linea 5 dello stabilimento di Torino e il rischío del verificarsi di incendi”. “Poiché, in virtù degli effettivi poterí decisionali inerenti la sua posizione apicale, nonché della specifica competenza e della delega possedute in materia di sicurezza del lavoro e prevenzione incendi nell’ambito dello stabilimento di Torino prendeva dapprima la decisione di posticipare…investimenti antincendio per lo stabilimento di Torino pur avendone già programmata la chiusura, poi la decisione di posticipare l’investimento…” e “ciò nonostante che la linea 5 fosse ancora ín piena attiuità e vi continuassero a lavorare gli operai rimasti”.

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