Milano, 8 nov. (LaPresse) – Si è svolta oggi la prima udienza del processo d’appello (II grado) per l’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco (Pavia). Sul banco degli imputati di nuovo l’ex fidanzato Alberto Stasi, assolto in primo grado il 17 dicembre 2009. Per lui l’accusa è omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. Chiara Poggi è stata aggredita dal suo assassino vicino alla porta d’ingresso e poi trascinata verso le scale che portano in taverna. Su di lei il killer ha infierito con un corpo contundente rimasto sconosciuto, fino a sfondarle il cranio.
Nessuna traccia di estranei nella villetta di via Pascoli, nessuna effrazione. Chiara avrebbe aperto al suo assassino. L’udienza si è celebrata a porte chiuse nell’aula della II corte di assise di appello del tribunale di Milano. Il processo d’appello, come il processo di primo grado, si celebra infatti col rito abbreviato. Presenti i genitori di Chiara Poggi, Rita Preda e Giuseppe Poggi, con il figlio Marco, costituitisi parte civile e assistiti dal legale Gian Luigi Tizzoni. Nell’udienza di oggi, il giudice a latere, Franco Tucci, che con 6 giudici popolari e il presidente Anna Conforti compone Il collegio giudicante, ha letto una relazione che ha ripercorso tutte le fasi della vicenda, fino a oggi. Il processo è stato aggiornato al 22 novembre prossimo.
“Alberto è tranquillo come può esserlo uno che si trova impelagato in una vicenda del genere”, ha spiegato Angelo Giarda, uno dei legali di Alberto Stasi. “Abbiamo – ha detto – preso atto di quello che hanno scritto gli appellanti e abbiamo cercato di ribattere punto per punto”. Stasi, questa mattina, in aula, ha riferito l’avvocato, ha dichiarato di non aver nulla da aggiungere a quanto detto in sede di indagini preliminari. “Alberto – ha proseguito Giarda – ha un carattere molto razionale, con le sue passioni, come tutti. Da 4 anni vive una vicenda terrificante”. L’avvocato descrive i genitori di Stasi come due persone che hanno una “calma olimpionica, che prendono atto e lasciano fare ai loro avvocati”. L’unico rammarico dell’avvocato Giarda “per il dolore di due genitori”, riferendosi ai signori Poggi, “è che la procura di Vigevano non abbia fatto indagini alternative”. Dato che Stasi, per Giarda, è innocente, secondo l’avvocato dal 13 agosto 2007 c’è un assassino a piede libero: “Questa persona – dice – poteva uccidere solo in quel contesto o è pronta a rifarlo?”.
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