Milano, 4 ott. (LaPresse) – Questo pomeriggio si è svolta una conference call fra i vertici del San Raffaele, i loro advisor, lo studio Gianni Origoni Grippo e Vitale e Associati, e le banche creditrici del gruppo. Il vertice, da quanto si è appreso, è servito per fare il punto sulla situazione finanziaria dell’ospedale e presentare alle banche l’ultima bozza di concordato preventivo vagliata ieri dal Cda. Gli istituti creditori, da quanto alcune fonti vicine al dossier hanno detto a LaPresse, sarebbero orientate a dare il proprio assenso al piano di salvataggio che verrà presentato il 10 ottobre prossimo nell’udienza davanti al tribunale fallimentare di Milano. Nell’incontro di oggi, a quanto si è appreso, le banche avrebbero inoltre stabilito di non erogare nuova finanza se non dopo la presentazione del concordato e solo previa autorizzazione da parte del giudice.
Nei giorni scorsi si era invece parlato di un finanziamento ponte (30-40 milioni) da parte delle banche, necessari per traghettare l’ospedale dalla vecchia gestione a quella nuova targata Ior-Malacalza. Gli istituti creditori del San Raffaele, seguiti dallo studio Pavesi Gitti Verzoni, sono Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl, Bpm, Mps, Popolare di Sondrio e Cariparma. Complessivamente la loro esposizione è di circa 220 milioni di euro più i leasing che portano la cifra finale attorno ai 400 milioni. Le prossime scadenze del San Raffaele sono quindi il cda della Fondazione Monte Tabor che gestisce l’ospedale di venerdì prossimo, che dovrebbe dare il via libera al concordato da presentare al tribunale fallimentare il 10 ottobre. Mercoledì 12 ottobre è prevista invece l’udienza per discutere dell’istanza di fallimento del San Raffaele presentata la scorsa settimana dai pm Luigi Orsi e Laura Pedio.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata