Firenze, 4 ott. (LaPresse) – E’ in corso l’operazione ‘Espresso’ con 42 persone finite sul registro degli indagati appartenenti a un gruppo di funzionari e dipendenti di società a partecipazione pubblica (come Trenitalia e Sepsa S.p.a.) ed imprenditori concorrenti, associati tra loro formando una vera e propria organizzazione finalizzata a falsificare le gare d’appalto. Gli uomini della mobile e della polizia ferroviaria, hanno scoperto che i dipendenti delle aziende pubbliche di trasporto anticipavano informazioni riservate favorendo una cordata di imprenditori amici. Veri e propri ‘cartelli’ tra imprese, finalizzati da un lato ad aumentare le probabilità di ‘indovinare’ l’offerta di aggiudicazione e dall’altro a ridistribuire all’interno della cordata il lavoro aggiudicato ad una delle società del gruppo.

Oltre all’associazione per delinquere, i capi d’accusa contestati agli indagati abbracciano una serie di reati che vanno dalla truffa, al peculato, alla turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, alla corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, alla rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, alla falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di pubblico servizio.

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