Napoli, 30 set. (LaPresse) – Otto appartenenti all’organizzazione mafiosa nigeriana chiamata ‘Black Axe’ (Ascia nera) sono stati arrestati nella notte dai carabinieri di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, responsabili d’associazione per delinquere di tipo mafioso e, a vario titolo, di estorsioni, sfruttamento della prostituzione, porto e detenzione illegale di armi, minacce e lesioni personali, contraffazione di documenti di identità. L’organizzazione, che agiva in tutta Italia e in diversi stati europei, utilizzava anche riti esoterici d’iniziazione a affiliazione: i novizi venivano frustati a sangue per testare la resistenza alle torture e veniva loro inciso il polpastrello del pollice per sancire l’appartenenza al gruppo. L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha documentato gli assetti del gruppo e le violenze, le intimidazioni e il clima d’assoluta omertà tipiche della mafia, con l’imposizione del pagamento di ingenti somme di danaro per finanziare il sodalizio ed estorsioni perfino a chi gestiva lo sfruttamento delle prostitute.

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