Roma, 30 set. (LaPresse) – Adescavano i loro clienti da una finestra che dava sulla strada. Una vera e propria casa di prostituzione gestita da un pregiudicato romano di 46 anni e la sua compagna, di nazionalità colombiana, già sottoposta agli arresti domiciliari. La donna ricopriva il ruolo di maitresse delle ragazze. L’uomo, invece, era attento alla burocrazia: appena le ragazze arrivavano in Italia, si preoccupava dei documenti necessari ad avviare immediatamente le pratiche per regolarizzare la loro residenza.
In cambio dell’ospitalità le donne dovevano versare alla coppia la somma di 700 euro mensili. Ieri mattina è scattato il blitz degli investigatori. All’interno dell’appartamento, gli agenti hanno sorpreso insieme alla maitresse una delle ragazze ancora in compagnia di un cliente. Denunciato per favoreggiamento della prostituzione anche il proprietario di un’officina di riparazione di scooter. A insospettire i poliziotti, anche in questo caso, il viavai di uomini che entravano all’interno del garage, per poi uscirne dopo 20 minuti circa, in alcuni casi in compagnia di una donna. All’interno del garage gli agenti hanno scoperto una stanza con un letto matrimoniale, adibita ad alcova. Gli investigatori hanno proceduto al sequestro del locale. Per il proprietario dell’officina anche la denuncia per ricettazione, essendo stato rinvenuto un telaio di uno scooter risultato rubato.
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