Roma, 19 set. (LaPresse) – Sarebbero imminenti le primi iscrizioni nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione della Tubercolosi al Policlinico Gemelli di Roma. Iscrizioni su cui gli inquirenti stanno lavorando dopo aver ricevuto una relazione preliminare da parte degli esperti chiamati a far luce sulla vicenda. Al vaglio del procuratore aggiunto Leonardo Frisani e del sostituto Alberto Pioletti ipotesi di epidemia colposa e di omissioni in atti d’ufficio. La consulenza si era resa necessaria per invidiuare eventuali responsabilità del nosocomio.
Ciò in quanto agli esperti era stato chiesto di chiarire l’esistenza di responsabilità dell’ospedale nella diffusione del bacillo tra oltre cento bimbi nati nel reparto di neonatologia dove lavorava un’infermiera già malata di Tbc. Tra gli altri aspetti che i consulenti erano chiamati a chiarire: se siano state seguite tutte le procedure di controllo nei confronti dell’infermiera, se la positività alla Tbc equivalga alla malattia, se c’è un nesso di causalità tra la malattia della donna e quella dell’unica bambina risultata ammalata, se sono state adottate idonee terapie a scongiurare il contagio e se sono stati effettuati controlli idonei.
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