Messina, 22 lug. (LaPresse) – Quarantaquattro persone sono state arrestate a Messina per associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, maltrattamento di animali e organizzazione illecita di competizioni non autorizzate tra animali. Trentasette arresti sono stati eseguiti dai carabinieri e 7 dalla polizia. In manette sono finiti soggetti ritenuti affiliati ad associazioni criminali messinesi, collegate a clan campani o siciliani. Le indagini dei carabinieri sono partite in particolare dalle attività di traffico e spaccio di stupefacenti, quelle della polizia da attività di usura ed estorsione.
I 37 arresti eseguiti nelle prime ore di oggi dai militari del comando provinciale dei carabinieri di Messina con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, usura, associazione per delinquere finalizzata al maltrattamento di animali ed all’illecita organizzazione di competizioni non autorizzate tra animali sono stati emessi dal gip del tribunale peloritano, a seguito di richiesta avanzata dal procuratore capo e dai magistrati della locale direzione distrettuale antimafia.
L’operazione, denominata ‘Gramigna’, in cui la polizia ha tratto in arresto 7 persone indagate per usura, ha avuto inizio con un’indagine indirizzata su alcuni soggetti ritenuti appartenenti a gruppi mafiosi gravitanti nei quartieri cittadini e ha permesso di individuare una serie di gruppi criminali dediti al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare hashish, marijuana e cocaina e alla commissione di altri gravi reati tipici della criminalità organizzata. In particolare, il sistema illecito si fondava sull’esistenza di diverse associazioni criminali, tra loro collegate tramite relazioni di mutuo soccorso, in stretta comunione di interessi con un’ulteriore associazione composta da soggetti residenti in Campania ed in altre provincie della Sicilia. I soggetti arrestati dalla questura di Messina, uno dei quali ai domiciliari, sono indagati a vario titolo in usura, tentata estorsione, nonché traffico e detenzione illecita di stupefacenti.
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