Il fondatore dell'agenzia sul ritorno dell'allerta dopo la risalita dei contagi: "Dobbiamo tutti essere coscienti dei rischi" | L'INTERVISTA

Le misure restrittive per contenere la pandemia, varate dal governo all'interno del nuovo Dpcm, sono fondamentali. Ma "il problema è farle mantenere". Per questo l'esecutivo di Giuseppe Conte "dovrebbe avere il coraggio di far intervenire l'esercito che fermi le persone" senza mascherina. "Dobbiamo essere cattivi per il bene del Paese". Marco Durante, fondatore e Presidente de LaPresse, esprime la sua preoccupazione di fronte ai numeri del contagio di nuovo in drastico peggioramento e invoca una maggiore consapevolezza dell'opinione pubblica: dobbiamo tutti essere coscienti dei rischi, sia per la salute che per l'economia – sostiene Durante – e dare segno di maggiore responsabilità. Tutti devono essere capaci di fare un passo indietro, insiste l'editore e imprenditore. "Il virus è presente in tutto in mondo e tutto il mondo deve farci i conti", spiega esortando a resistere per i prossimi mesi in attesa di un vaccino. "Purtroppo andando in giro ci rendiamo conto che specialmente i giovani o anche persone della mia età girano con la mascherina abbassata, non si lavano le mani… E tutto questo peggiora la situazione".

Per Durante la spiegazione dell'impennata di nuovi casi è semplice: "Il contagio è aumentato perché tutto d'un colpo abbiamo riaperto tutto: locali, ristoranti, negozi. E ci abbiamo aggiunto la scuola. Tutto giusto, perchè il mondo deve andare avanti. Se non andiamo avanti l'industria si ferma e si fermerebbe tutto il paese, però dobbiamo fare più attenzione". L'editore ribadisce l'importanza di una maggiore prudenza soprattutto tra le mura domestiche: "c'è preoccupazione che i bambini dalle scuole portino il virus in casa, ai nonni e ai genitori. Stiamo salendo di nuovo come numeri e ora manca poco a un lockdown mirato". Una misura da evitare, per salvaguardare l'economia del Paese. Per questo, il governo dovrebbe "avere il coraggio di mettere l'esercito che ferma le persone senza mascherina, dà le multe. Cominciamo a essere cattivi per il bene del Paese".

Guardando alle nazioni confinanti, come Francia o Spagna, la preoccupazione aumenta. "Tempo fa – racconta Durante – dissi che questa era la Terza guerra mondiale. Quando c'è una guerra i confini sono confini. Io non credo che sia necessario chiudere tutto ma rispettare le regole di ogni Paese, in Francia e in Spagna sono più festaioli di come siamo noi, ma anche l'Inghilterra che è nella peggior condizione di marzo. Vuol dire che qualcosa non va, la gente non si aiuta. La gente deve controllarsi. Tutti quanti – conclude – a livello globale dovremmo metterci maggiore buonsenso".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata