Cts: "Nessun caso trombosi in Italia dopo seconda dose Astrazeneca". Speranza chiede parere a esperti su uso mascherine all'aperto

Gli under 60 che rifiutano il mix di vaccini potranno ricevere anche la seconda dose di AstraZeneca. Lo si legge in una Circolare del ministero della Salute, firmata dal direttore generale, Giovanni Rezza. Facendo seguito alle precedenti circolari “si inoltra il parere del Comitato tecnico scientifico di cui all’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 751 del 2021 (Cts), relativo alla somministrazione della seconda dose vaccinale rispetto a quelle persone di età inferiore ai 60 anni che, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, rifiutano il crossing a vaccino a mRNA e dichiarano di voler proseguire nel richiamo con lo stesso vaccino impiegato per la prima dose”.

“Secondo quanto evidenziato dal Cts – si legge ancora – ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRNA, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l’insorgenza di fenomeni VITT in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia COVID-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi di VITT, rifiuti senza possibilità di convincimento, il crossing a vaccino a mRNA, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria”.

“Tale opzione risulta coerente e bilanciata dal beneficio derivante dall’annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Vaxzevria”, prosegue ancora il testo della Circolare.

Cts: “Nessun caso trombosi in Italia dopo seconda dose Astrazeneca”

“In ottemperanza a un principio di massima cautela ispirato a prevenire l’insorgenza di fenomeni Vitt in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia Covid-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, conferma la raccomandazione, già espressa in data 11 giugno, all’utilizzo di un vaccino a mRNA nei soggetti di età inferiore ai 60 anni”. È quanto si legge in un estratto del verbale della riunione del Cts di ieri, allegata alla Circolare del ministero della Salute. Inoltre “i fenomeni tromboembolici sono meno frequentemente osservati dopo somministrazione della seconda dose (secondo stime provenienti dal Regno Unito sono pari a 1,3 casi per milione, valore che corrisponde a meno di 1/10 dei già rari fenomeni osservati dopo la prima dose). Secondo quanto riferito dal Direttore Generale di Aifa, a oggi, in Italia, non sono stati registrati casi di VITT dopo la seconda somministrazione di Vaxzevria”.

Speranza chiede parere al Cts su uso mascherine all’aperto

“Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato oggi una richiesta di parere formale al Comitato Tecnico-Scientifico relativamente alle modalità e ai termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto”. Lo riferisce il ministero in una nota.

 

 

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