Dopo il pari al Tardini nell'anticipo della 7a giornata di serie A il tecnico viola Iachini verso l'esonero

Beppe Iachini, sempre più vicino all'esonero. La sua Fiorentina sbatte al Tardini contro il muro del Parma che lo ferma sullo 0-0 confermando i limiti di gioco già evidenziati contro la Roma e una sterile incisività sotto porta. Non basta la volontà di Ribery, predicatore nel deserto, e i guizzi ad intermittenza di Kouamè per regalare sorrisi. Niente lampi e sussulti anche da parte dei ducali che dopo aver gestito il primo tempo con ordine e senza rischi, nella ripresa hanno alzato il baricentro provando a vincere una sfida senza ritmo, sbiadita e con occasioni da annotare con il contagocce.

Al tecnico viola serviva una gara tutto cuore e arrembaggio, grinta e furore per rinsaldare una panchina traballante ma proprio la carenza tattica e le poche soluzioni adottate per cercare di ribaltare il match contribuiscono ad accelerare la probabile uscita di scena per dare spazio a Cesare Prandelli, ex di ritorno.

Per il Parma un punto per smuovere la classifica ma per cercare di alzare il livello serve molto di più. Iachini deve fare a meno di Callejon per la positività al Covid-19 e schiera in attacco la coppia Ribery-Kouamè con una mediana firmata da Pulgar e Ambrabat alle spalle di Castrovilli. In difesa spazio per Igor con Milenkovic e Caceres.

In casa del Parma, Liverani schiera una difesa a tre con Grassi e Pezzella da quinti di centrocampo, Hernani in regia mentre in attacco confermata la coppia Inglese-Gervinho. La Fiorentina prova fin dai primi minuti ad imporre il ritmo ma il Parma si chiude bene, si mostra subito pericoloso con un tiro cross di Pezzella all'esterno con Dragowski che respinge sul suo palo, e non va quasi mai in affanno. I viola si scontrano infatti con un avversario compatto e non riescono quasi mai a sfondare: ci provano con Kouamè (velo per Castrovilli ma il triangolo non si chiude perché Bruno Alves intuisce e intercetta) e con Ribery che cerca più volte la giocata esterna per colpire poi dal centro ma senza fortuna.

Il Parma non ha fretta, punta a smorzare il ritmo e gestisce con ordine i tentativi di affondi dell'attaccante francese minaccioso con un tiro di destro. Koumè si rivede ma non riesce di testa a centrare la porta. Il possesso della Fiorentina è sterile, non produce grandi effetti, il Parma pur faticando a limitare la rete di passaggi viola continua a non correre particolari pericoli affidandosi al contropiede e alla velocità di Gervinho.

Nella ripresa lo schema delle due squadre non cambia, la Fiorentina ci prova con Kouamè in rovesciata ma la musica resta sempre la stessa. Gli attaccanti restano spalle alla porta, non incidono e non riescono a disegnare azioni insidiose se non quella di Biraghi che scarica un sinistro potente dopo un rimpallo vinto da Pulgar, ma Sepe è bravo a mettere in angolo. Ducali molto più alti rispetto al primo tempo, Kurtic ha una buona occasione al 65' ma è pescato in fuorigioco. Iachini fa il primo cambio al 70': fuori una punta di movimento come Kouamè, dentro un nove d'area come Cutrone per cercare di sbloccarla e sul finire dentro Bonaventura per Castrovilli. Ma la sterilità che accomuna le due squadre in fase offensiva non produce altro che un pareggio da non consegnare alla storia. Quella di Iachini a Firenze invece sembra già scritta.

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