Stadio San Siro a Inter e Milan. Scaroni: “Inchiesta? Non è tempesta ma venticello”

Stadio San Siro a Inter e Milan. Scaroni: “Inchiesta? Non è tempesta ma venticello”
San Siro, Milano, 16 ottobre 2025 (Kyodo via AP Images)

Ora si apre la strada alla demolizione dell’impianto e alla costruzione di un nuovo impianto moderno da 71.500 posti

Il futuro è adesso. Milan e Inter hanno completato l’acquisto di San Siro e dell’area circostante dal Comune, aprendo la strada alla demolizione dello stadio, glorioso ma vecchio di 99 anni, e alla costruzione congiunta di un nuovo impianto moderno e funzionale da 71.500 posti. Il rogito è stato firmato questa mattina in uno studio notarile della città, non c’era il sindaco Beppe Sale in Brasile. La firma del rogito, per una cifra di circa 197 milioni, ha fatto seguito alla delibera approvata dal Consiglio comunale di Milano lo scorso 29 settembre.

San Siro: il nuovo capitolo

“La realizzazione del nuovo stadio e dell’intervento di rigenerazione urbana per l’area di San Siro rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i club“, si legge nel comunicato congiunto con cui Inter e Milan hanno reso noto a loro volta “di aver siglato oggi l’atto di vendita con il Comune di Milano per l’acquisto della Grande Funzione Urbana San Siro, comprensiva dello stadio Meazza e dell’area circostante”. “Questo traguardo strategico riflette l’ambizione condivisa di Milan e Inter e dei rispettivi proprietari, RedBird e i fondi gestiti da Oaktree, di raggiungere successi sportivi a lungo termine e investimenti di valore per supportare la crescita sostenibile dei club”, annunciano ancora i due club milanesi.

La vendita dello stadio doveva essere finalizzata entro il 10 novembre, data in cui il secondo anello dello stadio, completato 70 anni fa, avrebbe assunto un significato storico e sarebbe stato oggetto di un vincolo che di fatto ne avrebbe reso quasi impossibile la demolizione. Scongiurato questa eventualità, anche se i promotori del comitato ‘No San Siro’ annunciano battaglia e ricorsi, ora i due club possono partire con il loro progetto.

Inter e Milan hanno “affidato a Foster + Partners e MANICA il percorso progettuale e di sviluppo di un nuovo impianto di livello mondiale e del masterplan per l’area circostante. Lo stadio – si legge ancora nel comunicato – risponderà ai più alti standard internazionali ed è destinato a diventare una nuova icona architettonica per la città di Milano”. L’impianto farà parte di un progetto che si estenderà su una superficie di circa 281.000 metri quadrati. “Nell’ambito del progetto sorgerà un nuovo polo di eccellenza che rifletterà la vocazione sportiva e culturale del quartiere di San Siro e dell’intera città, rigenerando uno spazio urbano nel segno di innovazione, sostenibilità e accessibilità”, prosegue la nota.

Per completare l’operazione Inter e Milan, tramite la società Stadio San Siro S.p.A., hanno fatto ricorso ad un mutuo firmato co “disposto dagli istituti bancari internazionali Goldman Sachs e JpMorgan in qualità di coordinatori principali, insieme ai partner bancari dei Club, Banco BMP e BPER Banca“. Per l’inizio dei lavori bisognerà però attendere probabilmente per l’inizio del 2027. L’attuale San Siro ospiterà la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Milano-Cortina il prossimo 6 di febbraio e poi bisognerà ovviamente portare a termine l’attuale stagione sportiva di Inter e Milan.

Obiettivo Europei 2032

L’obiettivo dei due club e del Comune stesso è comunque quello di avere un nuovo stadio pronto per quando l’Italia ospiterà insieme alla Turchia il Campionato Europeo del 2032. San Siro, nel suo stato attuale, non è infatti considerato sufficientemente moderno da consentire alla Uefa di approvarlo per ospitare le partite del torneo. Entro fine ottobre del 2026 dovrà essere presentata la lista ufficiale degli stadi italiani per Euro 2032, pertanto per quella data si dovranno conoscere i primi dettagli del progetto del nuovo stadio milanese. Pertanto la speranza di Inter e Milan di poter giocare nella loro nuova casa a partire dal 2031.

La procura di Milano indaga

Dopo quasi un secolo di storia, quindi, il Meazza va in pensione dopo aver ospitato le gesta dei più grandi campioni del calcio italiano e internazionale. Al suo posto un impianto ultramoderno, con tutti i comfort e con la possibilità per i club di aumentare i ricavi per tornare ad essere competitivi a livello internazionale. Sulla compravendita si sono però accesi i fari della procura di Milano che indaga per una possibile turbativa d’asta.

“Siamo lontani da una tempesta, è un venticello. Di fronte ad un cittadino che si lamenta perchè la procedura di gara non è stata di sua soddisfazione è normale che la Procura indaghi. Ma non è una tempesta”, ha commentato al riguardo il presidente del Milan, Palo Scaroni. “Per arrivare a uno stadio nuovo e funzionale l’iter è ancora lungo, ma siamo tutti convinti sia noi che l’Inter e i milanesi che questa operazione serve alla città. Io penso che chi si oppone troverà meno supporter di qualche tempo fa”, ha aggiunto. 

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