La Seleccion campione del mondo! Vittoria ai rigori (7-5) dopo che i tempi supplementari si erano chiusi sul 3-3

Una finale epica, destinata a entrare negli annali del calcio, che premia la squadra che più ha creduto di agguantare questa Coppa del Mondo in Qatar 2022. L’Argentina conquista il suo terzo Mondiale domando la Francia ai calci di rigore al termine di una partita leggendaria, finita 3-3 dopo 120 minuti di lotta ed emozioni, che ha visto l’Albiceleste sempre avanti, prima ai tempi regolamentari e poi ai supplementari, al cospetto di una Francia nulla per 70 minuti ma trascinata nel finale da un sontuoso Kylian Mbappé, autore di una tripletta che gli vale il titolo di capocannoniere del torneo ma non l’ambito trofeo. La copertina di Doha se la prende infatti l’altra stella in campo, Lionel Messi, faro della Seleccion e determinante con una doppietta (e con il primo rigore della serie). La ‘Pulce’, alla sua ultima recita in un Mondiale, raccoglie il testimone da Diego Armando Maradona conquistando l’ultimo titolo, quello che più a lungo ha inseguito, che mancava nella sua immensa carriera.

 

Il primo tempo è tutto di marca argentina. La Francia fin dai primissimi minuti fatica a contenere lo straripante Di Maria e a gestire il possesso del pallone. Dopo i primi timidi tentativi di De Paul e Mac Allister la partita si sblocca dopo venti minuti. Un’ingenuità di Dembelé su Di Maria costa il rigore che Lionel Messi trasforma con freddezza. La squadra di Deschamps non riesce a reagire, completamente fuori dalla partita, e al 37′ incassa il raddoppio al termine di una splendida azione corale in contropiede dell’undici di Scaloni. Un’invenzione di Messi mette in moto Mac Allister, che tocca sul lato opposto per il ‘Fideo’ che segna un gol facile facile. Deschamps tenta di correre subito ai ripari per provare a dare una scossa con un doppio cambio ‘pesante’ che ribalta tutto l’attacco: fuori Giroud e Dembelé, dentro Thuram e Kolo Muani. La mossa non sortisce gli effetti sperati nell’immediato, perché anche nella ripresa la Seleccion è padrona del campo e va a un passo dal colpo del ko con De Paul, che trova la risposta di Lloris. Il portiere del Tottenham è attento poco dopo anche sull’incursione di Julian Alvarez. Dopo 70 minuti di nulla, la Francia si sveglia all’improvviso, proprio dopo l’uscita di scena di Di Maria, un fattore finché è rimasto in campo. Ovviamente con il ciclone Mbappé, che scalda i motori in vista di ciò che verrà con un tiro alle stelle. Poco dopo infatti arriva l’errore che riapre i giochi. Mbappé trasforma un rigore concesso per un fallo di Otamendi su Kolo Muani e due minuti dopo insacca un tiro di potenza che vale il 2-2. Per l’Argentina è tutto da rifare dopo aver dominato per oltre un’ora, la Francia sulle ali dell’entusiasmo cerca il colpo del ko. Da un lato Rabiot spreca in pieno recupero, sul fronte opposto il solito inesauribile Messi costringe Lloris a una parata non semplice.

I supplementari rendono epica una partita in Qatar già di per sé avvincente. La Francia, rimessa in piedi dai cambi di Deschamps, adesso gioca a viso aperto, ma l’Argentina dopo aver sbandato inizialmente riesce a trovare le contromisure in campo. Lautaro, entrato nei supplementari, sciupa un paio di occasioni, tocca così ancora una volta alla ‘Pulce’ ispirata la sua squadra, con la zampata del 3-2 dopo una corta respinta di Lloris sul tiro di Lautaro. L’Albiceleste vede il Mondiale ma non ha fatto i conti con il ciclone Mbappé: al 12′ il suo tiro viene respinto dal gomito di Montiel, l’arbitro concede il rigore e la stella del Psg non tradisce, prolungando la contesa. Nel finale entrambe le squadre non si accontentano, ma l’epilogo ai rigori diventa realtà dopo la parata super di Emiliano Martinez su Kolo Muani e il successivo errore di testa di Lautaro, tutto in pieno recupero. Si arriva così alla lotteria dal dischetto che sorride all’Argentina: dopo gli errori di Coman e Tchouameni l’uomo della storia diventa Montiel, proprio l’autore del fallo di mano precedente, che segna il rigore decisivo. Messi, invece, è già leggenda.

 

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