E' quanto si legge nel provvedimento con cui il gip di Torino ha rigettato la richiesta di misure cautelari per alcuni indagati

Sul caso plusvalenze della Juventus potrebbe non esserci dolo da parte della società. Si rileva nella decisione del gip di Torino, che a ottobre ha rigettato la richiesta di misura cautelare della procura per gli indagati. Secondo il gip “se corrispondesse al vero che la modalità di contabilizzazione delle plusvalenze” utilizzata dalla Juventus Fc “è una modalità contabole adottata dalla ‘costante prassi internazionale dell’industria del calcio (cd football industry) laddove i medesimi critesi sono adottati da tutte le società calcistiche, sia nazionali che europee’, affermazione che necessiterebbe di un accurato approfondimento, potrebbero profilarsi dubbi relativi alla sussistenza del dolo richiesto dalla fattispecie incriminatrice”.

Gravi indizi su ‘manovre stipendi’ certamente illecite

Dalle osservazione del Gip emerge poi che entrambe le ‘manovre stipendi’ del 2020 e del 2021 vanno considerate “certamente illecite e in relazione alle quali si condivide con la Pubblica Accusa la sussistenza di gravi indizi”. Infatti le manovre erano legate “a un determinato periodo storico non più attuale (l’emergenza Covid, ndr), con conseguente pericolo di reiterazione, allo stato, pressoché nullo – sottolinea il giudice – A riguardo si osserva che non è difatti emerso l’utilizzo di analoghi o anche solo similari meccanismi d’artificio contabile in epoca successiva dal 2021”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata