Dal Governo è arrivato l'atteso semaforo verde

Nella sua battaglia contro il Covid, il pallone vede la luce in fondo al tunnel. Il pubblico italiano potrà, dopo mesi, tornare allo stadio in coincidenza con il grande appuntamento dell’estate calcistica, l’Europeo al via a giugno. Dal Governo è arrivato l’atteso semaforo verde: la disponibilità alla presenza di spettatori all’Olimpico, sede di quattro partite (tre della fase a gironi, tra cui quella inaugurale tra Italia e Turchia del 16 giugno e un quarto di finale). La Figc ha annunciato che il presidente Gabriele Gravina ha ricevuto una nota da parte del ministro della Salute Speranza con oggetto la presenza di pubblico in occasione delle sfide di Euro 2020. “La disponibilità acquisita dal Governo è un ottimo risultato che fa bene al Paese, non solo al calcio”, ha dichiarato Gravina, che ringrazia in particolare il ministro “perché ci ha comunicato di aver dato incarico al Cts di individuare le migliori soluzioni che consentiranno la presenza di pubblico”. “In un momento tanto complesso, è stata comunque manifestata chiaramente la volontà di veder confermata la presenza italiana a questo grande evento, dando fiducia alla Figc”, ha dichiarato il numero 1 di via Allegri. “Collaboreremo in maniera sinergica con la sottosegretaria Vezzali che ci sta accompagnando in questo percorso. Ci è stato inviato un segnale in forte prospettiva sulla ripresa che noi trasferiremo prontamente alla Uefa”. “Un segnale importante, di fiducia, non solo per il calcio e lo sport ma per l’intero paese”, ha commentato a Sky Sport il sottosegretario alla Salute Costa. “Il Cts stabilirà quelli che sono i requisiti, che non sarà solo il vaccino”. Quanto alla percentuale di presenza all’Olimpico, “si parla di 15mila spettatori”.

Domani la Uefa riceverà dalle federazioni dei Paesi designati ad ospitare le gare la comunicazione ufficiale dell’impegno ad aprire gli stadi a una percentuale di pubblico. L’esecutivo, lunedì 19 aprile, deciderà le città ospitanti. Le sedi al momento sono 12 ma non sono esclusi cambiamenti in corsa se qualcuna non offrirà garanzie sulla presenza di spettatori, per la Uefa requisito imprescindibile: lo scorso mese il presidente Ceferin aveva dichiarato di non volere partite “davanti a tribune vuote”. Tra le nazioni ancora incerte ci sono Irlanda e Germania. Dublino è ormai a un passo dalla rinuncia e dovrebbe annunciare il ritiro. Monaco stringe i tempi per restare in corsa: la Federcalcio tedesca ha lanciato un appello urgente alle autorità bavaresi affinché presentino uno scenario per accogliere il pubblico, sottolineando il fatto che “in altri paesi, non solo il tasso di vaccinazioni è nettamente più veloce, ma lo sviluppo e l’attuazione di scenari per accogliere gli spettatori sono molto più avanzati”. Proprio il Paese che più di tutti sta marciando a gran velocità con i vaccini, l’Inghilterra, è pronta a subentrare come rimpiazzo. Del resto, il governo di Londra progetta di aprire gli impianti di Premier League già il prossimo mese. Wembley al momento è sede di ben sette incontri: tre gare della fase a gironi, un ottavo, semifinali e finale. Potrebbero aggiungersi all’elenco degli impianti quello del Tottenham, quello del City e Old Trafford.

Ovviamente l’auspicio è che per giugno i paesi possano presentare un confortante quadro epidemiologico. Il presente, invece, parla di un’emergenza virus che continua a stravolgere i piani delle squadre di Serie A. La variante ‘azzurra’ ha colpito ancora: un altro reduce dagli impegni con la Nazionale di Mancini, Federico Bernardeschi, è risultato positivo. Lo juventino si aggiunge alla lista che comprende il compagno di club Leonardo Bonucci, altro componente del gruppo azzurro al cui interno è scoppiato un focolaio. Nei giorni scorsi sono risultati positivi Cragno, Florenzi, Verratti, un giocatore del Toro (che i rumors indicano in Sirigu), Grifo e quattro membri dello staff del ct. Si spera che il cluster non si allarghi ancora. In ogni caso, c’è chi ha adottato una linea precauzionale, come il Sassuolo che ha confermato l’assenza dei reduci dalle nazionali anche nel recupero con l’Inter. Locatelli e Ferrari, messi in quarantena prima della gara con la Roma, “sono negativi e potrebbero giocare. Ma abbiamo fatto una scelta sabato ed è giusto portarla avanti anche domani”, ha chiarito De Zerbi. Mentre l’Atalanta ha deciso di tenere precauzionalmente in isolamento Toloi e Pessina. In serata è atteso l’esito dei tamponi molecolari.

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