Il tecnico del Milan: "La partita non è decisiva"

 Stefano Pioli indica la via (“testa fredda e cuore caldo”) in conferenza, i tifosi lo fanno con una manifestazione d’affetto a Milanello. “90 minuti all’assalto, il Derby si vince”, uno striscione che è anche un po’ uno slogan per la stracittadina che vale il primato in classifica. Il Milan sogna il controsorpasso immediato, per riprendere la vetta smarrita una settimana fa dopo il fiasco con lo Spezia. Il tecnico emiliano non parla di scudetto ma è consapevole che un successo nella stracittadina potrebbe cambiare l’approccio all’ultimo scorcio di stagione. “Vogliamo continuare a dare il massimo: siamo partiti da molto lontano, alla fine tireremo le somme”, ha sottolineato nella conferenza della vigilia, iniziata con un ricordo di Mauro Bellugi, che ha avuto il suo punto più alto quando si è toccato il tema scottante Ibrahimovic-Lukaku, che si ritroveranno uno contro l’altro dopo le turbolenze nei quarti di Coppa Italia di metà gennaio. “Mi tengo tutta la vita Ibra, ma grande rispetto per Lukaku che sta dimostrando di essere un gran giocatore – ha sentenziato Pioli – Quella di domenica è un’altra partita, ci saranno in campo dei duelli, degli scontri. E’ una gara molto importante e molto sentita, ci sarà grande rispetto e grande sportività”.

 

La presenza dell’asso svedese, tenuto a riposo giovedì in Europa League a Belgrado, non è in discussione. L’unico ballottaggio riguarda lo slot di sinistra sulla tre quarti, tra Ante Rebic e Rafael Leao, per completare il tridente con Saelaemakers e Calhanoglu. In mezzo al campo l’infortunio di Bennacer apre le porte a Tonali per una maglia da titolare accanto a Kessie. “Sono assolutamente convinto che Tonali abbia un potenziale enorme. È molto giovane e al primo anno a certi livelli, sta crescendo bene e sta già dimostrando le sue capacità – ha sottolineato – Anche se sei giovane, in un club come il Milan devi sapere reggere le aspettative”. Contro l’Inter ci vorrà “umiltà ma anche molta volontà e determinazione”, sottolinea Pioli, il cui piano tattico è chiaro. “L’idea è quella di cercare di comandare il gioco – rivela – Affronteremo avversari costruiti per vincere lo scudetto ed essere protagonisti in Europa, hanno ottime individualità ma le abbiamo anche noi, ci giocheremo fino in fondo le nostre carte. Credo che le due squadre abbiano una propria fisionomia ben chiara”. Su un aspetto Conte e Pioli sono d’accordo: la partita di domenica a San Siro “non sarà decisiva” perché “ci saranno a disposizione ancora 45 punti”. Al tempo stesso però, riflette Pioli, “è la gara più importante perché siamo stati primi per 20 giornate e ora abbiamo la possibilità di ritornarci”. Il Milan si è abituato bene e non vuole cedere il passo proprio ora.

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