Al Camp Nou due rigori di CR7 e un gioiello di McKennie regalano il successo ai bianconeri
La svolta che tanto cercava Andrea Pirlo arriva nella serata sulla carta più difficile. Con la testa sgombra e il cuore leggero, la Juventus offre la migliore versione di sé sul palcoscenico del Camp Nou. Cristiano Ronaldo vince la sfida con il rivale Lionel Messi, la Vecchia Signora domina quella con il Barcellona. Il 3-0 vale il primato nel girone (e un sorteggio sulla carta più abbordabile negli ottavi di Champions) ma soprattutto può rappresentare la chiave di volta nella stagione bianconera, fin qui altalenante e con più ombre che luci. Il caos che circonda i blaugrana, dentro e fuori dal campo, ha favorito l’impresa degli ospiti, trascinati dalla doppietta di CR7 – su rigore – e dall’incursione vincente di McKennie. Ma al Camp Nou non si vince per caso (l’ultima volta in Champions era accaduto nel 2013, per mano del Bayern Monaco) e lo scalpo contro Messi e compagni può mettere le ali ai ragazzi di Pirlo. Che ora potrà lavorare con più calma sul suo progetto che a poco a poco sta prendendo forma.
Il ‘Maestro’ cambia ancora pelle alla Juve. Perché per la prima volta in stagione gioca con due esterni puri come Cuadrado e Alex Sandro, rinunciando a Chiesa, Kulusevski e Bernardeschi. In mezzo al campo la qualità passa dai piedi di Arthur e Ramsey, l’incursore McKennie dopo il gol nel derby trova spazio dall’inizio. Davanti torna Morata accanto all’intoccabile Cristiano Ronaldo, nel duello a distanza con Messi. Tra i pali c’è l’eterno Buffon. Il Barça può contare sulla vittoria nello scontro diretto d’andata, ma il cuscinetto dei due gol di vantaggio diventa subito un trappolone. Perché la Vecchia Signora prende in mano il pallino del gioco e per mezzora non lo molla, mettendo alle corde i catalani sul pian del palleggio e del ritmo. Nel frattempo, a infondere vigore nell’animo di Bonucci e compagni, arrivano anche due gol. Di Ronaldo, of course, su rigore (genoroso) guadagnato per un fallo di Araujo e trasformato con freddezza, e di McKennie, che in acrobazia raccoglie il cioccolatino di Cuadrado confermando il momento d’oro. Il Barça si ritrova a dover ricostruire la partita, Messi si iscrive al match con venti minuti di ritardo ma è subito incisivo. Ma Buffon non è l’ultimo arrivato e si distende sul rasoterra della ‘Pulce’, ripetendosi al 35′ sulla combinazione Messi-Jordi Alba-Messi.
Le speranze dei padroni di casa di raddrizzare la partita naufragano definitivamente in avvio ripresa, quando Lenglet con un ingenuo tocco di mano in area serve di fatto a Ronaldo la palla della doppietta personale. E del primato nel girone per la Juve. L’asso portoghese è glaciale dal dischetto, Koeman ribalta mezza squadra ma i buoi ormai sono già scappati. La Vecchia Signora rincula, Pirlo aggiusta la squadra in corsa, dando fiato al centrocampo con gli inserimenti di Rabiot e Bentancur. Il Barça ci prova con la forza della disperazione (tentativi di Griezmann e Braithwaite) più che con quella delle idee. Ma è la Juve a segnare ancora, con il poker annullato a Bonucci dal Var per posizione di fuorigioco. Un dettaglio, nella notte della rinascita bianconera.
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