Rossoneri quasi mai pericolosi e al di sotto delle attese. Prova d'orgoglio degli uomini di Inzaghi che attaccano di più ma non passano. Il ritorno a San Siro il 24 aprile
Tutto rimandato a San Siro, esattamente come un anno fa, quando alla fine la spuntarono i rossoneri alla lotteria dei rigori dopo due partite senza gol. Tra Lazio e Milan prevale la paura, che si riflette nello 0-0 dell'Olimpico, nel primo round della semifinale di Coppa Italia che rinvia ogni discorso alla sfida di ritorno.
Impossibile ipotizzare come staranno le due squadre tra due mesi. Quel che è certo è che il verdetto odierno del campo, almeno ai punti, ha ribaltato quelle che potevano essere le aspettative della vigilia. I rossoneri, sulle ali dell'entusiasmo forti delle tre vittorie di fila in campionato, hanno disputato una partita di grande sofferenza, patendo la maggiore aggressività e fisicità dei padroni di casa, e non sono mai riusciti a rendersi pericolosi dalle parti di Strakosha.
I biancocelesti invece, alle prese con numerose assenze e reduci da una settimana complicata con la sconfitta con il Genoa e l'eliminazione in coppa, hanno offerto una prova d'orgoglio, confermando però i problemi sotto porta dell'ultimo periodo. Su tutti quelli del bomber principe, Ciro Immobile. La pioggia di complimenti (meritati) rivolti a Gattuso e al suo Milan costano cari in termini di aggressività e attenzione nell'approccio alla partita.
Dopo una fase di studio di una ventina di minuti la Lazio, incerottata (soprattutto in difesa) e arrabbiata dopo l'eliminazione in Europa League e la beffarda sconfitta contro il Genoa, prende il mano le redini del gioco. Arriva prima sul pallone, vince i contrasti, domina a centrocampo. In parole povere, è più 'cattiva'. Soprattutto quando Kessiè, toccato duro in avvio, è costretto a lasciare il campo alla mezzora. Gattuso butta nella mischia Calhanoglu ma perde i già precari equilibri. Immobile spreca da centro area dopo un'incursione di Romulo, Milinkovic-Savic poco dopo lo imita con un tiro da fuori di poco a lato.
La freschezza ricercata dal tecnico calabrese (con ben quattro cambi rispetto al match dominato con l'Empoli) non produce gli effetti sperati anzi inceppa i meccanismi dei rossoneri. Suso e Borini non incidono, Piatek viene abbandonato a se stesso lì davanti, Calabria e Laxalt soffrono gli inserimenti di Lulic e Romulo. Nella ripresa l'inerzia della gara non cambia. Gli ospiti commettono tanti errori a livello tecnico e buttano via una infinità di palloni. Il problema della Lazio è che che davanti Ciro Immobile sembra aver perso il killer instinct (negli ultimi due mesi è andato due volte in gol) e Joaquin Correa, l'uomo tra centrocampo e attacco chiamato a supportarlo, viene spesso e volentieri fermato proprio sul più bello dalla difesa del Milan.
Donnarumma così viene impensierito solo da fuori ma ha vita facile sui tentativi senza troppa convinzione di Milinkovic-Savic, tra i migliori, e dello stesso Correa. Gattuso e Inzaghi provano ad attingere dalla panchina per sbloccare lo stallo dell'Olimpico: Castillejo rileva uno spento Suso, mentre la Lazio si gioca prima il jolly Luis Alberto, al posto del faticatore Parolo, e poi la carta Caicedo per uno sfinito Immobile, fermatosi al palo pochi secondi prima solo davanti a Donnarumma (ma in fuorigioco). Gli ultimi sussulti però li regalano Bastos su calcio d'angolo e Piatek, che si fa notare per la prima volta quasi allo scadere, sempre di testa. Ma l'equilibrio non si spezza. E per la finale ogni discorso viene rimandato tra due mesi a San Siro.
LAZIO-MILAN 0-0
LAZIO: Strakosha; Patric, Acerbi, Bastos; Romulo (45' st Marusic), Parolo (28' st Luis Alberto), Leiva, Milinkovic, Lulic; Correa; Immobile (36' st Caicedo). A disp. Guerrieri, Proto, Luiz Felipe, Durmisi, Badelj, Neto, Cataldi, Jordao. All. Inzaghi.
MILAN: G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Laxalt; Kessie (29' pt Calhanoglu), Bakayoko, Paquetà (40' st Biglia); Suso (28' st Castillejo), Piatek, Borini. A disp. A. Donnarumma, Reina, Conti, Bertolacci, Montolivo, Abate, Strinic, Cutrone, Rodriguez. All. Gattuso. Arbitro: Rocchi di Firenze.
Note: ammoniti Parolo, Patric (L), Romagnoli, Calabria, Donnarumma (M).
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