Roma e Juve in Champions e Lazio in Europa League perdono ma erano già qualificate. Inter e Napoli retrocedono

Dal sogno poker agli ottavi di Champions alle delusioni di Inter e Napoli, a cui in coda si è aggiunta la rocambolesca eliminazione del Milan. Dal possibile avvicinamento al secondo posto dell'Inghilterra nel ranking Uefa per nazioni a una Germania che torna a premere da sotto. La tre giorni di coppe fa ripiombare nello sconforto l'Italia del pallone, passata dalle stelle alle stalle in poco più di 72 ore: il 'bollettino di guerra' dalla campagna europea delle nostre squadre recita 5 sconfitte e 1 pareggio, quello dell'Inter, quanto mai amaro. Praticamente una Caporetto.

Vero che le motivazioni hanno pesato e non poco sull'andamento claudicante in coppa. Roma e Lazio, entrambe già qualificate e senza ambizioni di primato nel girone, hanno guardato più al campionato ricorrendo a un massiccio turnover. Le due società della capitale sono però cadute al cospetto di avversari – Viktoria Plzen ed Eintracht Francoforte – assolutamente alla portata. E, considerato il momento complicato che stanno attraversando ambedue, un risultato positivo non avrebbe di certo fatto male a Di Francesco e Inzaghi, messi sotto pressioni dall'ambiente e dagli addetti ai lavori. Può essere considerato come un semplice incidente di percorso invece il ko della Juventus contro lo Young Boys. Anche perché i bianconeri sono usciti indenni dal tonfo di Berna grazie alla concomitante sconfitta del Manchester United a Valencia. L'obiettivo primo posto, fondamentale in vista del sorteggio degli ottavi di lunedì, è stato centrato dai campioni d'Italia, che però a differenza delle due squadre romane si erano presentati in Svizzera con qualcosa da conquistare (o da perdere).

Capitolo a parte meritano le milanesi. Uscite con le ossa rotte dagli impegni oltre confine. L'Inter, lanciatissima verso la qualificazione tra le migliori 16 dopo le vittorie ottenute nelle prime due gare, si è impantanata una volta arrivata a un passo dal traguardo. Prima perdendo a Wembley contro il Tottenham, poi, soprattutto, non andando oltre il pareggio a San Siro contro il Psv Eindhoven già fuori da tutto. Ironia della sorte, l'unico risultato 'positivo' raccolto dalle nostre squadre. Spalletti e i suoi sono finiti sul banco degli imputati, anche perché nelle ultime sette apparizioni è arrivato appena un successo – seppur rotondo – in casa con il Frosinone. E l'ufficializzazione dell'arrivo di Marotta ha mitigato solo in parte l'amarezza per la 'retrocessione' in Europa League. Stesso destino anche per il Napoli, imbattuto fino a questa settimana in Europa prima di cadere, inesorabilmente, a Anfield, nella sfida decisiva. Anche sotto il Vesuvio i rimpianti si sprecano. Soprattutto per le sfide con la Stella Rossa, tra lo 0-0 di Belgrado e quel gol di troppo, alla fine risultato fatale, incassato al San Paolo. Questione di dettagli, gli stessi che hanno condannato il Milan alla prematura eliminazione in Europa League. Nella notte del 'Pireo', tra decisioni arbitrali opinabili e un Gattuso che non sembra riuscire a ritrovare il bandolo della matassa, l'Italia ha perso per strada la prima delle sue squadre in corsa in Europa. Lunedì, nei sorteggi di Nyon, verranno svelate le prossime tappe del percorso. Se ne riparlerà a febbraio: forse, visto il momento delle nostre squadre, non è del tutto un male.

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