Battuta l'offerta del Marocco
Dall'iconico Stadio Azteca al modernissimo AT&T Stadium di Dallas. Per il primo Mondiale della storia a 48 squadre la Fifa ha puntato su tradizione e innovazione. Messico, Usa e Canada ospiteranno infatti l'edizione 2026: battuta la concorrenza del Marocco, sconfitto per la quinta volta. La 'triade' ha raccolto il 67% delle preferenze, con 134 voti sui 203 disponibili, mentre quella nordafricana – sostenuta anche dall'Italia – si è fermata al 33%, con 85 voti.
'United 2026', questo il nome della candidatura congiunta dei tre paesi, si presenta come la Coppa del Mondo "più redditizia di sempre", con 14 miliardi di dollari di fatturato previsti, rispetto ai 5 che avrebbe garantito l'ipotesi marocchina. Saranno 23 gli stadi che ospiteranno le gare della rassegna iridata: tre in Messico, tre in Canada e 17 negli Usa. Delle 80 gare in programma la maggior parte si svolgerà negli States, con Messico e Canada che dovrebbero ospitare una decina di gare a testa. La capacità media degli impianti è di 55mila posti, dalla capienza record dell''AT&T Stadium, in Texas, 'tana' dei Dallas Cowboys, squadra Nfl, con un tetto retrattile e oltre 92mila posti a sedere, fino al BMO Field di Toronto, il più piccolo, che può contenere 45mila persona, 'casa' del Toronto FC. Non mancano gli stadi icona, sulla scia delle edizioni in Messico del 1970 e del 1986 e degli Usa nel 1994: dal mitico 'Azteca' di Città del Messico che nel 1970 divenne teatro della 'Partita del Secolo' tra Italia e Germania, all'altrettanto celebre Pasadena Rose Bowl di Los Angeles, dove Roberto Baggio fece piangere milioni di italiani regalando la coppa al Brasile.
Ancora una volta lo sport è riuscito a unire ciò che la politica aveva diviso. Dopo gli scontri dei mesi scorsi tra Usa e Canada per l'imposizione dei dazi commerciali, e dopo le note tensioni tra Washington e Città del Messico sulla questione dei migranti alla frontiera, la notizia dell'assegnazione del Mondiale 2026 è stata applaudita infatti sia da Donald Trump sia da Justin Trudeau sia infine da Enrique Pena Nieto. "Congratulazioni, un bel po' di duro lavoro", ha twittato il presidente degli Stati Uniti. Soddisfatto anche il premier canadese. "Congratulazioni a tutti coloro che hanno lavorato durante per questa candidatura – il 'cinguettio' di Trudeau – Sarà un grande torneo". Festeggia anche il presidente messicano. "Non solo le persone e le famiglie, non solo le imprese e gli imprenditori, ma anche il mondo del calcio sa che Canada, Stati Uniti e Messico sono profondamente uniti – scrive su Twitter – La decisione della Fifa è un riconoscimento per i tre paesi e, naturalmente, esprime un voto di fiducia sulla capacità organizzativa, la qualità delle infrastrutture e dei servizi del Messico".
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