Partita complicata e non bella. Giallorossi un po' frenati. La sblocca nella ripresa l'argentino. I giallorossi hanno vinto un girone che era considerato proibitivo

l 5 dicembre 2017 entra di diritto nelle date da ricordare nella storia della Roma. Tra pomeriggio e sera i giallorossi incassano il sì al progetto del nuovo stadio e conquistano il primo posto in un girone di Champions composto pure da due corazzate come Atletico Madrid e Chelsea. Una vera e propria impresa nella quale dopo il sorteggio credevano in pochi. Fra questi c'è sicuramente Eusebio Di Francesco, condottiero ed architetto di una squadra che con il passare delle settimane è sempre più plasmata a sua immagine e somiglianza. In pieno stile Roma però, quella contro gli azeri del Qarabag, vittima designata, non è stata una passeggiata.

Una vittoria ampiamente meritata ma allo stesso tempo di misura con tanto di spavento finale che avrebbe fatto crollare tutto il castello di carte costruito con pazienza e merito nel corso del girone. Il copione della gara è ben chiaro fin dal fischio iniziale. Possesso della sfera ampiamente gestito dai giallorossi ed azeri rintanati tutti dietro alla linea del pallone in cerca di qualche eventuale sortita in contropiede. I giallorossi però manovrano ad un ritmo troppo basso per riuscire ad espugnare il fortino eretto del Qarabag. Al 14' Manolas prova a correggere di tacco in porta un tiro di El Shaarawy ma la sfera finisce fra le braccia di Sehic.

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