La crisi si aggrava: rossoneri a secco di reti in sei delle ultime nove uscite

Lo 0-0 di Atene rappresenta la fotografia perfetta del momento che sta attraversando il Milan. Una squadra  ancora alla ricerca di se stessa che fatica a uscire dal tunnel di una crisi di gioco e di risultati. Vincenzo Montella dal canto suo predica ottimismo, ma la realtà dei fatti è che i rossoneri sono rimasti a secco di reti in sei delle ultime nove uscite. Un dato allarmante – non certo casuale – a cui va aggiunta una mancanza di personalità e carattere a livello dei singoli lamentata nel post partita sia da Leonardo Bonucci che da Riccardo Montolivo.

L'opaca prova nella trasferta greca ha confermato gli ormai noti difetti di questo Milan. Il centrocampo appare mal assortito, le idee di gioco latitano e, eccezion fatta per Suso, nessun giocatore rossonero dà mai l'impressione di potersi accendere e fare davvero la differenza. E, se è pur vero che nelle ultime uscite sembra che la squadra abbia trovato per lo meno un equilibrio tra i reparti, è altrettanto inconfutabile il fatto che rispetto alle primissime gare della stagione il 'Diavolo' ha smarrito certezze negli ultimi venti metri.

A far le spese di questa situazione sono soprattutto gli attaccanti. André Silva è il capocannoniere dei lombardi con sei gol ma è ancora alla ricerca del primo acuto in campionato, Patrick Cutrone e Nikola Kalinic sono fermi invece a tre. Considerando che tutte le big della Serie A possono contare su un vero e proprio bomber di razza in rosa (da Icardi all'Inter passando per Immobile alla Lazio fino a Dzeko alla Roma e Mertens al Napoli, senza dimenticare la coppia Higuain-Dybala alla Juve) l'assenza di un top player in attacco a cui appoggiarsi nei momenti del bisogno sta facendo la differenza tra il Milan e le altre protagoniste della Serie A. Basta ritornare con la mente agli ultimi due scontri diretti persi dai rossoneri, puniti contro l'Inter dalla tripletta di Icardi e contro la Juve dalla doppietta di Higuain.

Invece, la scelta estiva di Fassone e Mirabelli di puntare su un giocatore esperto e di sicuro affidamento come Nikola Kalinic e di un giovane talentuoso da far crescere in prospettiva come Andrè Silva non sta dando i frutti sperati in via Aldo Rossi. L'ex viola, a segno nel poker contro il Chievo, è reduce da un infortunio e non sembra ancora essersi adattato del tutto agli schemi rossoneri, mentre il portoghese, sponsorizzato da Cristiano Ronaldo, non si è ancora sbloccato in Italia ed è a secco dal match casalingo di Europa League con il Rijeka di fine settembre, proprio come Cutrone. L'ex Porto in ogni caso non ha smarrito l'entusiasmo. "Le difficoltà sono molto importanti per crescere. Non sono né pentito né triste, sto facendo il mio lavoro – ha dichiarato in un botta e risposta sui social con i tifosi –  E' importante sbloccarsi anche in campionato, cerco più opportunità, ma sono fiducioso che la rete arriverà". Intanto nelle ultime uscite è stato Suso l'uomo più concreto in zona gol: il peso dell'attacco del Milan non può però ricadere totalmente sull'ex Liverpool, che ha già il compito di inventare e liberare spazi per i compagni. Per dare un senso alla propria stagione il Milan ha urgente bisogno del contributo dei suoi attaccanti. A cominciare dalla partita con il Sassuolo di domenica, quando in ballo oltre ai canonici tre punti ci sarà anche la panchina di Vincenzo Montella.

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