Out Chiellini, Mandzukic e Khedira, ma il tecnico bianconero ci crede: "Possiamo colpire i loro punti deboli"
L'allenamento mattutino a Vinovo, prima della partenza della comitiva bianconera per Barcellona, ha l'effetto di scombussolare tutti i piani in vista del tosto esordio della Juventus in Champions League al Camp Nou. Non recupera Chiellini, non ce la fa neppure Mandzukic. Non convocato Howedes ancora in ritardo di condizione. A centrocampo saranno inutilizzabili Khedira, Marchisio e lo squalificato Cuadrado. Si profila una formazione tra le più difficili da ipotizzare.
BARZAGLI GIOCA, BERNARDESCHI FORSE. Allegri anticipa che Barzagli sarà certamente in campo. "Non so ancora se a destra o al centro oppure a sinistra, ma certamente Andrea giocherà. Per il resto devo ancora decidere. Un centrocampista in più? Abbiamo tante opzioni a disposizione, sia per la formazione iniziale e sia per cambiare eventualmente sistema di gioco a partita in corso", spiegato il tecnico bianconero. Le ipotesi sono diverse e tutte attuabili: da De Sciglio titolare a destra (ma sarebbe il debutto dopo 'l'embargo' seguito alla Supercoppa di Roma contro la Lazio), al lancio di Bernardeschi al fianco di Dybala. "Federico sta lavorando bene e potrebbe avere una chance, dal primo minuto oppure a partita in corso", commenta Allegri. Altra certezza è quella che riguarda Alex Sandro, unico recuperato tra gli 'acciaccati' e pronto a giocare come sempre sulla fascia sinistra.
ALLEGRI CI CREDE. Sono premesse che suggeriscono una certa preoccupazione per una partita che andrebbe sempre affrontata a ranghi completi. Allegri allora coglie l'attimo per rinsaldare le sue convinzioni: "Dovremo giocare con molta pazienza e umiltà, non avremo alternative. L'obiettivo di chiudere il match senza subire gol per la terza volta contro l'attacco del Barcellona è davvero invitante. Sarebbe un'impresa. Ma non sarà facile, perché loro giocano sempre per fare gol. La Juve però non è da meno e può andare a colpire i punti deboli che anche una squadra così forte ha. Dobbiamo pure noi pensare a fare gol. Senza troppi calcoli, ma per ottenere punti utili per andare poi a vincere il girone". Ambizione e buon senso, come sempre. Contro un Barça però che da dieci edizioni consecutive vince sempre il proprio girone di Champions.
MESSI CONTRO DYBALA. La sfida è riassunta mediaticamente in Messi contro Dybala. L'argentino della Juve considera il fenomeno blaugrana come un punto di riferimento indiscutibile, ma anche come un rivale di ruolo: "Lo osservo in nazionale e studio tutto. Come si muove, come dialoga con i compagni. È eccezionale. Poterlo osservare da vicino sarà molto utile per la mia carriera. Se giocheremo insieme? Non è facile. Se capita, io devo adattarmi, il nostro ruolo ci porta ad agire nella stessa zona di campo e devo spostarmi". Insomma, la convivenza al Barcellona sarebbe difficile. "Non so nulla di richieste arrivate per me dalla Spagna. Non conosco il mio futuro, ora sto molto bene alla Juve. Il numero 10? Non significa molto che lo abbiamo sia io che Messi. Per quanto mi riguarda, lo indosso con onore perché alla Juve lo hanno avuto grandi campioni. Io e il club abbiamo scelto insieme di prendere questa maglia perché significa per me far parte di un progetto che mi legherà alla Juve da qui ai prossimi anni", aggiunge la Joya.
IL RISPETTO DI VALVERDE. L'allenatore dei padroni di casa, Ernesto Valverde, spiega di rispettare molto la Juventus: "Avrà diverse assenze ma credo che sarà quella di sempre. L'ho seguita in campionato e mi sembra che sia in gran forma. Per noi non cambia molto. Avremo l'approccio di sempre con la partita. E comunque la Juve è da temere non solo per i singoli ma per la forza del suo gruppo". Il portiere Ter Stegen, a proposito, loda Buffon: "Lo considero un eroe, lo è per il calcio mondiale".
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