Pioggia di critiche sui social. Sindaco di Amatrice: Sono esterrefatto

"La satira è una cosa e l'insulto alla comunità è un'altra. A tutto c'è un limite. Ma come cazzo si fa a fare una cosa del genere. Sono esterrefatto". Sono le parole del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che così ha commentato la vignetta pubblicata da Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto in centro Italia. Sul settimanale francese, dopo la pubblicazione, si è abbattuta una pioggia di polemiche.

'Sisma all'italiana: penne al pomodoro, penne al gratin, lasagne' è la didascalia a corredo di un disegno che mostra due superstiti insaguinati e feriti, accostati rispettivamente alle penne al pomodoro (il sangue) e al gratin (le ferite), e una pila di morti sepolti da macerie, in un'immagine che ricorda gli strati delle lasagne. La vignetta, apparsa sul numero in edicola e firmata dal vignettista Felix, ha scatenato moltissime reazioni negative sui social network.

Su Twitter fin dalla mattinata c'era chi pubblicava l'immagine a fianco della scritta 'Io non sono Charlie', riprendendo e rivedendo lo slogan 'Je suis Charlie' che era stato usato in solidarietà all'attacco terroristico che colpì la redazione del settimanale a Parigi, il 7 gennaio 2015, in cui furono uccise 12 persone. In poche ore l'hashtag #CharlieHebdo è diventato la prima tendenza sul social network, ovvero il tema più discusso della giornata.

Anche sulla pagina Facebook del giornale sono arrivati attacchi sia in francese che in italiano. "Spero che vi troviate davanti le persone che hanno perso i propri cari, così una bella lasagna la faranno con voi", scrive un utente. "Je veux exprimer toute ma delusion et tristesse sur cette vignette ignoble" ovvero "voglio esprimere tutta la mia delusione e tristezza per questa vignetta ignobile", scrive un altro.

Critiche sono arrivate anche dal mondo della politica italiana. Primo fra tutti il commissario straordinario per il post-terremoto, Vasco Errani. "Non ci trovo niente da ridere. Sono convinto che certe persone vedendo una vignetta del genere abbiano una sofferenza ulteriore. Questo va detto con chiarezza", ha commentato.

 

"Charlie Hebdo pubblica una vignetta satirica sui morti italiani del terremoto. Non fa ridere, non è sagace, non c'è neppure del 'sarcasmo nero'. È solo brutta. Si vede che l'ha fatta un cretino. Mi spiace non siano riusciti più a trovare vignettisti capaci", ha scritto su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Ancora più duro il senatore di Forza Italia, Renato Schifani: "La satira è ironia, provocazione e quindi stimolo per la democrazia e le sue istituzioni. Quando, come nel caso della vignetta di Charlie Hebdo sul sisma del Centro Italia, sfugge a tali presupposti diventa solo offesa che, nel caso specifico, è intollerabile e vergognosa. La migliore risposta è l'unanime condanna internazionale che sta piovendo sugli autori di tale pubblicazione".

Per il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, la Francia dovrebbe scusarsi per quanto pubblicato: "Come il mondo intero non ha aspettato un attimo ad esprimere vicinanza, in maniera forte e concreta, dopo la drammatica strage nella redazione del giornale satirico francese – scrive Anzaldi – così oggi ci aspettiamo che la Francia, a partire dalle sue istituzioni, prenda le distanze da una vignetta che rinnova  il dolore nelle tante famiglie italiane che hanno subito il grave lutto del terremoto. Servono le scuse".

Dopo le polemiche, il settimanale 'risponde' con una seconda vignetta sullo stesso argomento che sembra precisare le intenzioni dei vignettisti: nel disegno si vede un uomo ancora vivo ma ferito in mezzo alle macerie. Dietro di lui si vedono il piede di un'altra persona e una mano che spunta dalla terra. A commento la scritta: "Italiani, non è Charlie Hebdo che costruisce le vostre case, è la mafia".

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