Il primo passo era la negazione del mondo esterno e soprattutto dei medici

Una dieta macrobiotica ferrea, un indottrinamento pesante sui benefici miracolosi del regime alimentare elaborato dal vertice della setta, in grado di guarire malattie incurabili per la medicina ufficiale e l'importanza di diffondere questo stile di vita per 'salvare l'umanità'. Erano questi gli ingredienti della setta di Mario Pianesi il guru dell'alimentazione macrobiotica, fondatore di un impero fatto di corsi, ristoranti, punti vendita e aziende agricole, indagato per associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale.

Secondo gli inquirenti, la polizia di Ancona coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, manipolava i seguaci della sua dieta, spesso in condizioni di fragilità psicologica, fino a gestirne l'intera vita e a pretendere da loro donazioni di denaro. Una 'psico-setta' attiva tra le Marche e l'Emilia-Romagna che propagandava l'alimentazione alternativa come terapia contro malattie altrimenti incurabili. L'inchiesta, avviata nel 2013, ha preso avvio quando alla Squadra Mobile di Forlì si presentò una donna del '73, intenzionata a riportare la propria esperienza all'interno dell'associazione. La donna aveva creduto ai racconti sui benefici miracolosi della dieta elaborata dal vertice della setta. Dal racconto è emerso come il fondatore, Pianesi, attraverso il rigido controllo dell'alimentazione e le negazione del mondo esterno, soprattutto medico, manipolava gli adepti arrivando gradualmente a gestirne la vita allo scopo di ricavarne un arricchimento personale. Pianesi, nel corso degli anni, era riuscito a carpire la fiducia di numerose persone che versavano in condizioni psicologiche fragili a causa di problemi di salute personali o familiari, convincendole che la dieta macrobiotica e i dettami della sua filosofia potessero garantire una guarigione e una soluzione concreta ai loro problemi personali e di salute. La nemica pubblica era la medicina tradizionale.

Il diktat era di abbandonare le cure della medicina ufficiale e appellare i medici come 'assassini'. Uno dei pensieri più ricorrenti era: "I farmaci non curano, tolgono semplicemente i sintomi, la medicina uccide, i medici sono degli assassini". Secondo gli inquirenti, L'accettazione rigida delle diete create dal maestro, le cossiddette diete MA.PI servivano a plasmare un asservimento totale ad un codice comportamentale che induceva le vittime ad uno stato di schiavitù, per cui tutta la loro vita era gestita dal Pianesi che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti facenti parte della segreteria che attraverso i capizona e capicentri dislocati in varie parti d'Italia, all'interno dei 'Punti Macrobiotici' riusciva e riesce a manovrare a suo piacimento il mondo macrobiotico. Una volta sottomessi,il guru pretendeva dagli adepti donazioni in denaro, a suo dire, da destinare per la salvezza dell'umanità, quali, ad esempio, la realizzazione di una grande clinica dove praticare cure alternative alla medicina ufficiale. In caso di mancata adesione alle richieste spesso veniva avviato un processo sommario al cospetto di tutta la comunità dei macrobiotici allo scopo di deridere e colpevolizzare il renitente, il quale, veniva invitato a fare pubblica ammenda per tali colpe.

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