Francesco in visita nel Paese: "La memoria non va annacquata"

Yerevan (Armenia), 25 giu. (LaPresse) – "La memoria non va annacquata né dimenticata; la memoria è fonte di pace e di futuro". Lo ha scritto Papa Francesco sul Libro d'Onore al Memoriale di Tzitzernakaberd, la 'Fortezza delle Rondini', visitato questa mattina con il Catholicos e il presidente della Repubblica.

"Qui prego – ha aggiunto -, col dolore nel cuore, perché mai più vi siano tragedie come questa, perché l'umanità non dimentichi e sappia vincere con il bene il male; Dio conceda all'amato popolo armeno e al mondo intero pace e consolazione. Dio custodisca la memoria del popolo armeno".

Al memoriale il Papa ha deposto una corona di fiori e si è fermato in preghiera davanti alla fiamma perenne. Poi ha benedetto e innaffiato un abete a memoria della visita e ha incontrato i discendenti di alcuni sopravvissuti al massacro del 1915 che furono ospitati nelle ville di Castel Gandolfo da Papa Benedetto XV.

MESSA A GYUMRI. Papa Francesco è arrivato in piazza Vartanans, a Gyumri, nel nord dell'Armenia, per celebrare la messa con il rito latino, alla presenza del Catholicos Karenin II, patriarca della chiesa armena apostolica. Gyumri fu distrutta nel terremoto che colpì il Paese nel 1988.
La piazza, che può contenere fino a ventimila persone, si è quasi riempita di fedeli.

"BASTA CON LE BARRIERE". Siamo chiamati anzitutto a costruire e ricostruire vie di comunione, senza mai stancarci, a edificare ponti di unione e a superare le barriere di separazione. Che i credenti diano sempre l'esempio, collaborando tra di loro nel rispetto reciproco e nel dialogo", ha detto Papa Francesco nell'omelia della messa  a Gyumri, nel nord dell'Armenia.

Al termine della messa, Papa Francesco ha ricordato l'ospedale di Ashotsk, fatto costruire venticinque anni fa da Giovanni Paolo II e conosciuto come l'"Ospedale del Papa": "E' ancora una presenza tanto importante e vicina a chi soffre", ha detto Bergoglio, con un pensiero alle opere portate avanti dalla comunità cattolica locale, dalle suore armene dell'Immacolata Concezione e delle missionarie della Carità di madre Teresa di Calcutta.
 

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