La cancelliera tedesca, i vertici dell'Unione europea e la Turchia hanno promosso nuovamente l'accordo sui migranti, visitando anche un campo profughi nel sud del Paese.

La cancelliera tedesca Angela Merkel, i vertici dell'Unione europea e la Turchia hanno promosso nuovamente l'accordo sui migranti, durante una visita in un campo profughi per rifugiati siriani nel sud del Paese. Merkel ha proposto, inoltre, che siano create "zone sicure" in territorio siriano al confine turco, in cui ospitare i profighi di guerra. Entrambe le parti hanno difeso l'accordo Bruxelles-Ankara, sottolineando che ha raggiunto l'obiettivo di far arrivare meno profughi in Europa. Con la cancelliera tedesca c'erano il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, intenzionati a toccare con mano la situazione dei profughi.

I tre delegati europei sono stati ricevuti dal primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, il quale ha assicurato che il suo Paese sta rispettando l'accordo. Ha insistito sul fatto che il numero di migranti che attraversa l'Egeo è passato dai 6mila del novembre scorso ai 130 attuali. "Siamo arrivati al punto in cui alcuni giorni nessun profugo attraversa il mare", ha detto.

L'incontro dei quattro politici nel sud della Turchia è servito a "informarsi di prima mano" sulle necessità dei rifugiati siriani, cui l'Ue destinerà nei prossimi tre anni 6 miliardi di euro, ha affermato Merkel in conferenza stampa dopo la visita al campo. Timmermans ha annunciato che a fine luglio sarà già assegnato un miliardo di euro a diversi progetti in Turchia, inizialmente con il coinvolgimento di Unicef e Programma alimentare mondiale, poi coordinandosi direttamente con Ankara.

Merkel, Tusk, Timmermans e Davutoglu hanno visitato nel pomeriggio un campo profughi che ospita circa 4.800 siriani in 938 case prefabbricate, nel municipio di Nizip nella provincia di Gaziantep. In quest'ultima vivono in tutto 370mila profughi, tra cui 107mila bambini, secondo quanto ricordato dalla cancelliera. Più tardi hanno inaugurato, nel capoluogo provinciale, un centro per bambini e famiglie siriani, che ha il sostegno di Unicef e finanziamento dell'Ue.

La cancelliera ha sottolineato che un'altra priorità è negoziare la pace in Siria, perché i rifugiati possano tornarvi, ma il regime siriano "ha rotto il cessate il fuoco ed è tornato a bombardare". Tuttavia, una soluzione vicina sarebbe la creazione di "zone sicure" in Siria vicino alla frontiera turca, che dovrebbero essere facili da identificare e da proteggere, perché lì siano accolti i rifugiati. Inoltre, Merkel ha fatto riferimento alle denunce, raccolte da Amnesty International, secondo cui la Turchia avrebbe rimandato centinaia di siriani nel loro Paese in guerra, pratica vietata dal diritto internazionale. Davutoglu ha respinto l'accusa: "Amnesty International ha fatto un lavoro che non è molto chiaro, però lo dico molto chiaramente: la Turchia non ha mandato nessuno contro la sua volontà in Siria. Non facciamo questa cosa".

 

 

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