Il figlio di Thomas Evans ha meno di 2 anni ed è affetto da una gravissima malattia neurodegenerativa della quale non si sa nulla

"In Inghilterra ci tengono in ostaggio, ci trattano come criminali". Thomas Evans non mangia e non dorme da due giorni, ma oggi doveva tentare l'ultima mossa per non far staccare la spina al piccolo Alfie: portare il bimbo all'ospedale pediatrico della Santa Sede, il Bambin Gesù, cercando di ottenere l'asilo del Vaticano. Alfie ha meno di 2 anni ed è affetto da una gravissima malattia neurodegenerativa della quale non si sa nulla, ricoverato presso l'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool.

I medici dell'ospedale del Papa lo hanno visitato a settembre e hanno dato la disponibilità all'accoglienza, proponendo un piano terapeutico per l'accompagnamento, con la terapia del dolore. Tom lo dice chiaramente: il bimbo "non sta per morire, è stabile, può volare in Vaticano, dove la gente lo vuole, i dottori e l'ospedale lo vogliono, ha un supporto fantastico". Tom è giovane, giovanissimo. Ha solo 21 anni, ma è stanco come chi nella vita le ha viste tutte. Anche Kate, la mamma, è un'adolescente, ha 18 anni: "Siamo bambini che proteggono un bambino", dice lui.

Ieri sera alle 7 ha preso l'aereo e lasciato Kate a vegliare sul bimbo: "Quando l'ho lasciata le ho detto 'Vado in Italia per provare a salvare nostro figlio', perché stanno provando a ucciderlo, la Corte vuole lo vuole morto e non capisco perché". È riuscito a incontrare Papa Francesco, dopo la messa a Santa Marta. Un incontro privato, molto "toccante". "Gli ho raccontato cosa sta accadendo in Inghilterra, dove discriminano i disabili", dice a un gruppo di giornalisti che lo intercetta in piazza San Pietro, dopo l'incontro. "Hanno detto che la vita di Alfie è inutile, che questo bambino, nelle condizioni in cui è, non ha ragione di essere su questa Terra". "Ho ricordato che nessuno ha il diritto di portare via la vita di nessuno, solo Dio può. Il Papa è stato d'accordo con me, lui capisce che nessun dottore, nessun genitore, nessun giudice ha diritto di portare via la vita di un figlio".

Un concetto che Bergoglio ripete al termine dell'udienza, in un nuovo appello per Alfie e per Vincent Lambert. In Inghilterra, lamenta Thomas, "la Chiesa non è venuta a visitare Alfie e in tutto il Paese nessuno se n'è interessato". Il Papa lo ascolta però. E anche attentamente: "Non capisco l'italiano, ma ho capito che ha detto a uno dei suoi colleghi di iniziare immediatamente a chiedere l'asilo", racconta sfregando nervosamente un rosario tra le mani. "Mi sono seduto ad ascoltare un Pontefice mi guardava con gli occhi emozionati e mi incoraggiava ad andare avanti: sentire questa positività mi ha fatto capire che lì fuori c'è un Dio".

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