In 20 anni sventati più di 18mila tentati suicidi

Ieri sera un detenuto di nazionalità tunisina di 28 anni, arrestato ad agosto per tentata rapina e in carcere a Lucca, si è impiccato alle sbarre della propria cella con delle lenzuola. Proprio ieri mattina il giovane era stato condannato a due anni per rapina. "E' stato fatto di tutto per salvarlo, purtroppo senza riuscirvi", racconta Donato Capece, segretario generale del Sappe. Mercoledì notte era suicidato permorto impiccato un altro detenuto a Grosseto: "La morte per suicidio di un detenuto in carcere è sempre una sconfitta per lo Stato. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi e impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze", sottolinea il sindacato, "il dato oggettivo è che la situazione nelle carceri resta allarmante. Altro che emergenza superata". Il segretario del Sappe per la Toscana, Pasquale Salemme, ricorda che "nei primi sei mesi del 2016 nelle carceri della Toscana si sono contati 542 atti di autolesionismo, 63 tentati suicidi sventati in tempo dai baschi azzurri, 3 suicidi, 5 decessi per cause naturali, 300 colluttazioni e 39 ferimenti: numeri che, più di mille parole, fanno capire con quale e quanto stress operativo si confrontano quotidianamente le donne e gli uomini della polizia penitenziaria".

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