"Mi sono scusato con i candidati e i sostenitori"

Roma, 15 mag. (LaPresse) – "Noi siamo in campo e andiamo avanti…". Stefano Fassina non demorde e in una intervista al Corriere della Sera conferma che anche se la sua lista è stata esclusa dalla corsa alla poltrona di sindaco di Roma parteciperà farà parte "di una parte fondamentale del gruppo dirigente impegnata su un progetto diverso".

"Mi sono scusato con i candidati e con le migliaia di uomini e donne che hanno costruito con noi il programma – spiega – Certo è che, quando ci sono problemi organizzativi, la ragione di fondo è sempre politica".Secondo l'esponente di Sinistra Italiana inoltre  "la vicenda romana impone un chiarimento definitivo sulla prospettiva. Io non vedo complotti, vedo due impianti di cultura politica. Da una parte chi, come me, considera chiusa la fase del centrosinistra. Dall'altra, chi pensa che il nostro destino sia l'alleanza subalterna con il Pd". Se il ricorso al Consiglio di Stato dovesse andare male, gli viene chiesto, accoglierà l'appello di Giachetti all'unità? "Non capisco come Giachetti possa pensare che quel pezzo di città orientato sul nostro progetto possa votare chi è stato pasdaran del Jobs act, della scuola, dello sblocca Italia, dell'Italicum… E che vuole tornare a quel 'modello Roma' che ha aggravato le condizioni della città". E sulla poltrona di vicesindaco? "Io mi dimisi da viceministro, da questo punto di vista non sono sospettabile". Sull'indicazione da dare agli elettori, essendo fuori dalla partita, Fassina conclude: "Ne discuteremo martedì con i 400 candidati. Non staremo a guardare, il progetto di Sinistra per Roma che faticosamente abbiamo messo in campo sarà presente nei municipi e in tutta la città e si strutturerà come associazione politica".
 

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