Violenza donne, giornaliste in piazza a Roma con lo slogan “Non con la mia faccia”

“Non con la mia faccia”, è il coro che ha aperto il flashmob organizzato da Giornaliste italiane in piazza Capranica a Roma insieme all’invito a denunciare. Un appuntamento, per dire stop alla violenza contro le donne e alla manipolazione delle immagini con l’intelligenza artificiale dopo che alcune giornaliste sono state loro malgrado coinvolte in atteggiamenti pornografici divulgati con video e foto in rete.

Con le giornaliste presenti anche tanti esponenti politici come Carlo Calenda, la ministra Roccella, l’esponente di Italia viva, Maria Elena Boschi anche lei vittima questa estate di manipolazioni diffamatorie a sfondo sessuale sulla rete. Nel corso dell’iniziativa, aperta con un minuto di silenzio per Octav Stroici, l’operaio morto nel crollo della Torre dei Conti, sono state raccontate le esperienze di chi è stato coinvolto in prima persona.

“Noi non siamo vittime – tiene a precisare Eugenia Roccella, ministra per le Pari opportunità – non vogliamo essere vittime e la nostra libertà è una libertà che tutti insieme dobbiamo tutelare, perché la libertà delle donne è la libertà di tutti, non è solo la libertà delle donne.
“Il messaggio fondamentale è la responsabilità, responsabilità di piattaforme, responsabilità di gestori, responsabilità e identità di chi commette il reato – avverte Laura Semenzato, presidente della commissione di inchiesta sul Femminicidio e la Violenza di genere – non è che se tu commetti un reato all’interno della rete non sia violenza, la violenza non è solo fisica, oggi è anche digitale, scollina le pareti della nostra casa e diventa dominio di tutti”. Un dark web, veniamo da una legge a settembre entrata in vigore il 10 ottobre che ha previsto il 612 quarter il reato proprio per chi manipola, condivide foto, alterandole da uno a cinque anni di reclusione.