Il documento siglato da governo e istituzioni locali sulla decarbonizzazione dell’ex Ilva non soddisfa i sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm. “Prendiamo atto con piacere che Comune e provincia di Taranto insieme alla Regione Puglia hanno raggiunto una intesa con il governo ma nel leggere il documento rimangono tutte le nostre preoccupazioni“, dice Rocco Palombella, segretario della Uilm, alla fine dell’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy, “non ci sono garanzie per l’occupazione, non ci sono garanzie per la prospettiva, si apre un bando di gara e non conosciamo il piano industriale“. Michele de Palma della Fiom ha aggiunto: “Noi abbiamo detto al ministro che l’accordo per noi ha due gambe, uno è la decarbonizzazione, l’altro la garanzia occupazionale e oggi di questa seconda gamba non se n’è parlato. Scrivere che c’è un principio di garanzia occupazionale non vuol dire nulla, quindi noi siamo impegnati in un confronto con il governo per chiedere una assunzione piena di responsabilità“. Ferdinando Uliano della Fim Cisl aggiunge poi un altro elemento: “A noi non piace neanche l’idea dello spezzatino, per noi la questione Ilva va affrontata in tutto il suo perimetro dentro il processo di transizione. C’è poi da discutere della verticalizzazione dei processi per avere la quadratura del cerchio”.
