La risposta del Pontefice all'arcivescovo di Praga: per ricevere il sacramento non è necessaria la castità
La risposta di Papa Francesco nella esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ all’arcivescovo di Praga Dominik Duka sulla possibilità di amministrare l’eucaristia ai divorziati che vivono in una nuova unione: la comunione è da considerarsi come ‘magistero ordinario della Chiesa‘ in quanto pubblicato come “magistero autentico”. È quanto si legge sul sito del Dicastero per la Dottrina della fede.
Non è necessaria la castità
I quesiti erano stati posti al Dicastero il 13 luglio scorso, dal cardinale Dominik Duka, arcivescovo emerito di Praga, a nome della Conferenza episcopale ceca. Nella risposta, si legge che ‘Amoris laetitia’ “si basa sul magistero dei precedenti Pontefici che già riconoscevano la possibilità per i divorziati in nuove unioni di accedere all’Eucaristia purché assumano ‘l’impegno di vivere in piena continenza, cioè di astenersi dagli atti propri dei coniugi’, come proposto da San Giovanni Paolo II e da Benedetto XV. In dettaglio, Papa Francesco “mantiene la proposta della piena continenza per i divorziati e i risposati ma ammette che vi possano essere difficoltà nel praticarla e quindi permette l’eucaristia ‘in certi casi dopo un adeguato discernimento‘”.
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