Così Bergoglio all'udienza generale del mercoledì

Papa Francesco in piazza San Pietro per l’udienza generale del mercoledì ha parlato nuovamente di Ucraina, ma non solo. “Credo che tutti noi in qualche modo abbiamo fatto esperienza di desolazione. Il problema è come poterla leggere, perché anch’essa ha qualcosa di importante da dirci, e se abbiamo fretta di liberarcene, rischiamo di smarrirla”. Lo ha detto Papa Francesco, nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro. “Nessuno vorrebbe essere desolato, triste. Tutti vorremmo una vita sempre gioiosa, allegra e appagata. Eppure questo, oltre a non essere possibile, non sarebbe neppure un bene per noi”, ha affermato. “È importante imparare a leggere la tristezza. Nel nostro tempo, essa è considerata per lo più negativamente, come un male da fuggire a tutti i costi, e invece può essere un indispensabile campanello di allarme per la vita, invitandoci a esplorare paesaggi più ricchi e fertili che la fugacità e l’evasione non consentono”. 

Papa Francesco ha aggiunto: “Se sappiamo attraversare solitudine e desolazione con apertura e consapevolezza, possiamo uscirne rafforzati sotto l’aspetto umano e spirituale. Nessuna prova è al di fuori della nostra portata. San Paolo ricorda che nessuno è tentato oltre le sue possibilità, perché il Signore non ci abbandona mai e, con Lui vicino, possiamo vincere ogni tentazione”.

La guerra in Ucraina

“Non dimentichiamo di continuare a pregare per la martoriata Ucraina, preghiamo Dio affinché protegga quelle genti e ci porti, tutti, sulla strada, di una pace duratura” ha detto il Papa.

 

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