Madrid (Spagna), 29 mag. (LaPresse) – “Tutti i premier e tutti i capi di Stato in questi tempi devono trovare il modo per ottenere popolarità e sostegno elettorale. Ci sono alcuni che lo fanno in modo molto brutale e che sono disposti a minare la democrazia, e ci sono altri che capiscono quali sono le frustrazioni delle persone e parlano alla gente di questi temi, ma non sono autocrati”, “per ora la premier Giorgia Meloni non ha dato ragioni per essere inserita in questa lista di autocrati, dove invece sì può essere inserito il premier ungherese Viktor Orban”, considerate le misure che ha adottato contro l’indipendenza della stampa e dei giudici. Lo ha detto in un’intervista a LaPresse lo scrittore venezuelano Moisés Naím, ex ministro ed ex direttore esecutivo della Banca mondiale. Naím, che è stato anche direttore della rivista ‘Foreign Policy’, nel suo ultimo libro, ‘Il tempo dei tiranni’, traccia la figura degli ‘autocrati 3P’, leader politici che ottengono il potere con elezioni democratiche per poi prefiggersi di smantellare i sistemi di controllo imposti all’esecutivo per mezzo delle ‘3P’, ovvero l’uso del populismo, della polarizzazione e della post-verità, attaccando in particolare stampa e giudici. Tra gli autocrati 3P, Naím inserisce l’ex presidente Usa Donald Trump, oltre a Orban e all’ex presidente venezuelano Hugo Chavez, a prescindere dall’ideologia che manifestano e che viene usata come strumento di polarizzazione per raccogliere consensi. Secondo Naím un pioniere di questo modello è stato Silvio Berlusconi.

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