Milano, 28 feb. (LaPresse) – Militari della Guardia di Finanza del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Milano hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro da 322 milioni di euro emesso dal gip di Milano nei confronti di Tim e di 5 società CSP (content service provider), ritenuti i proventi illeciti di una maxi frode informatica attraverso l’attivazione di servizi a pagamento ‘premium’, i cosidetti Vas (Value Added Service) a danno di ignari consumatori. Tim è stata raggiunta da un sequestro da 248,9 milioni di euro. Ventitré persone appartenenti alle diverse società coinvolte sono indagate. L’inchiesta della Gdf coordinata dal Dipartimento ‘Frodi e tutela consumatori’ della Procura di Milano, guidato dall’aggiunto Eugenio Fusco, ha ricostruito i passaggi attraverso i quali gli utenti di Tim si sono visti addebitare fra il 2017 e il 2020 importi non dovuti per l’attivazione di servizi Vas sui propri cellulari. Era sufficiente consultare un’app o visitare una pagina web contenenti banner pubblicitari fraduolenti per ritrovarsi abbonati a servizi che prevedono il pagamento di un canone settimanale o mensile. Si tratta del secondo filone di inchiesta dopo quella che ha fatto emergere un sistema analogo per WindTre portando al sequestro preventivo di 23 milioni di euro.

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