Madrid (Spagna), 6 mar. (LaPresse) – “Le parole della premier italiana Giorgia Meloni”, secondo cui le donne sono le prime vittime dell’ideologia gender, “sono paternaliste”, e “mi spaventa” che a dirle sia “una donna” sapendo quello che le donne “hanno passato fin dalla notte dei tempi”, “prima dovevano essere tutelate dalle famiglie, poi dagli uomini e dai mariti, senza poter mai essere indipendenti”, “se non se n’è accorta siamo nel XXI secolo e nel 2023”. Lo ha detto a LaPresse l’attivista spagnola Carla Antonelli, deputata per dieci anni dell’Assemblea di Madrid per il Psoe, prima e finora unica donna transessuale a ricoprire un incarico in un organo legislativo in Spagna. Antonelli ha difeso strenuamente la legge trans, entrata in vigore la scorsa settimana nel Paese iberico. La normativa permette ai maggiori di 16 anni di cambiare sesso e nome all’anagrafe senza necessità di una diagnosi di disforia di genere o due anni di trattamento ormonale. “Nessuno si ‘converte’, le persone sono. L’unica cosa che si fa con la legge è adeguare nella documentazione la propria identità, è falso che un uomo si converte in una donna, siamo uomini e siamo donne, solo che questo non è riflesso nel nostro documento”, ha affermato Antonelli, sottolineando che l’Organizzazione mondiale della sanità da cinque anni non considera più la transessualità come infermità mentale, come ha già fatto negli Anni 90 con l’omosessualità. “La transessualità è una manifestazione in più della diversità dell’essere umano”, ha aggiunto l’attivista.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata