Milano, 28 gen. (LaPresse) – Assicura “armonia” e auspica una “coniugazione, concentrazione e assimilazione di energie” per “le riforme” legate alla giustizia. Il guardasigilli Carlo Nordio, da Venezia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, dice: “C’è un elemento che non è trattabile: l’autonomia e l’indipendenza dei magistrati”. “Ho sentito insinuazioni, in questi giorni, secondo cui ci sarebbe l’intenzione, un domani, di sottoporre un pm al potere esecutivo – afferma -, ma figuriamoci se avendo fatto il pubblico ministero per 40anni potrei solo immaginare che la mia funzione possa mai finire sottoposta al potere esecutivo”. “Abbiamo un programma di riforme che deve seguire il mandato elettorale – sottolinea -. In queste riforme la mia priorità sarebbe quella di conciliare i tre pilastri della nostra giurisdizione penale, che sono tra di loro tecnicamente incompatibili”. “Abbiamo una Costituzione nata dalla Resistenza, che è affiancata da un codice penale che risale al 1930, ai tempi di Mussolini, che gode di una certa buona salute, e un codice di procedura penale del professor Vassalli modificato e demolito più volte. Questi tre pilastri vanno armonizzati”.

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