Roma, 14 apr. (LaPresse) – La comunità ucraina residente in Italia “ha appreso con grande stupore la notizia della partecipazione comune di una famiglia ucraina e una famiglia russa alla celebrazione di Via Crucis nel Colosseo il Venerdì Santo”. E’ quanto spiega l’associazione cristiana degli ucraini in Italia. “Cercando giustamente di sollevare il tema di attualità mondiale, l’aggressione russa contro l’Ucraina, durante una delle celebrazioni più importanti per i cristiani di tutto il mondo, si dà però un messaggio che non corrisponde alla realtà dei fatti e può essere percepito come offensivo verso il popolo che sta subendo la più terribile invasione straniera dai tempi della Seconda Guerra Mondiale”, viene sottolineato. “In questo preciso momento storico, posizionare insieme la nazione aggredita e la nazione che ha aggredito mentre portano la Croce insieme, come niente fosse, appare inopportuno. Nella visione collettiva ucraina questo fatto viene visto come se si mettesse insieme nei relativi periodi storici un militare tedesco ed un polacco di Auschwitz, un soldato NKVD e un credente cattolico in un Gulag, come se si mettesse insieme lo stesso Gesù e Ponzio Pilato che lo condanna a morte”, conclude.
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