Così il premier alla Cerimonia conclusiva del G20 Interfaith Forum 2021. "Con la pandemia rischio di conseguenze drammatiche per più poveri"

Con la pandemia da Covid le conseguenze più drammatiche le avranno i più poveri. Lo ha sottolineato Mario Draghi intervenendo alla Cerimonia conclusiva del G20 Interfaith Forum 2021. “Dopo il trauma della pandemia, l’economia mondiale è di nuovo in crescita. Tuttavia, la ripresa non coinvolge tutti allo stesso modo. Secondo le previsioni più recenti, la maggior parte dei Paesi del G20 recupererà il terreno perduto durante la crisi sanitaria entro il 2022. Questo non avverrà per due terzi degli Stati più fragili. Le conseguenze per i più poveri rischiano di essere drammatiche”, le parole del premier che ha aggiunto: “Secondo la FAO, a causa la pandemia ci sono oltre 150 milioni di persone denutrite in più – continua – Il G20 ha promosso un pacchetto di misure per sostenere le economie in via di sviluppo, che coinvolge il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Abbiamo raggiunto un accordo per facilitare la ristrutturazione del debito per i Paesi eccessivamente indebitati. C’è ancora molto lavoro da fare per aumentare le risorse, per coinvolgere i creditori privati che non partecipano a questa intesa, la quale per ora ha beneficiato un numero esiguo di Paesi. Occorre vigilare sugli impegni già presi ed essere pronti a prenderne di più coraggiosi”.

Il presidente del Consiglio si è soffermato sui vaccini: “Per sconfiggere la pandemia, la campagna di vaccinazione deve procedere spedita ovunque. Solo così potremo salvare vite, frenare il contagio, evitare l’emergere di pericolose varianti”, ha detto Draghi aggiungendo: “L’aumento della produzione di vaccini negli ultimi mesi è stato tale da poter garantire forniture adeguate a coprire una porzione significativa della popolazione dei Paesi in via di sviluppo. È ora necessario che le dosi raggiungano chi ne ha bisogno: in altre parole c’è un problema logistico di importanza pari a quello della disponibilità della produzione dei vaccini”.

Il premier ha parlato anche dell’Afghanistan: “La crisi in Afghanistan ha riproposto con terribile urgenza queste priorità. Negli ultimi giorni, stiamo assistendo a immagini che ci riportano agli anni più bui nella storia del Paese. In particolare, alle donne, che negli scorsi venti anni avevano riacquistato diritti basilari, come quello all’istruzione, oggi rischia di essere vietato persino di praticare sport, reprimendo altresì la loro rappresentanza nel governo”, ha detto Draghi che ha continuato: “Come comunità internazionale abbiamo un obbligo morale verso un Paese in cui siamo stati per venti anni; Un obbligo di aiuto umanitario, di prevenzione del terrorismo, di sostegno alla tutela dei diritti umani. L’altro dovere che abbiamo come Occidente, e in particolare come Europa, è la tutela di chi decide di lasciare l’Afghanistan. L’Italia ha aiutato circa 5.000 cittadini afghani a fuggire dagli enormi rischi a cui erano esposti. È stato uno sforzo significativo, di cui dobbiamo essere orgogliosi, ma che non può esaurirsi ora”. “Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza di questa crisi e dei valori che diciamo di rappresentare – ha aggiunto – E’ anche sull’accoglienza, e non solo sull’economia, che si misura la maturità del processo di integrazione europea”.

L’intervento alla Bologna Business School

Il premier in precedenza era intervenuto alla cerimonia di intitolazione dell’Aula magna di Bologna Business School a Nino Andreatta. “Il tratto più rilevante di Andreatta uomo di Stato resta il suo rigore morale. Lo studio e la conoscenza dei problemi alimentavano la sua indipendenza di giudizio. Da ministro, si è mosso in modo coraggioso e onesto in anni drammatici per la Repubblica, e non ha esitato a prendere decisioni necessarie anche quando impopolari, sono tentato di dire soprattutto quando erano impopolari. ‘Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per avere un risultato immediato’ come sintetizzò con efficacia”, ha detto il premier.

Il capo del governo ha parlato anche dell’attualità e del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: “In questi mesi, ho spesso ricordato come le ingenti risorse del programma Next Generation EU debbano richiamarci al senso di responsabilità. Non solo verso l’Europa, ma verso noi stessi e le nuove generazioni. Abbiamo il dovere di spendere in maniera efficiente e onesta”, ha continuato Draghi aggiungendo: Bisogna “avviare un percorso di riforme per rendere l’economia italiana più giusta e più competitiva, capace di riprendere un sentiero di crescita che abbiamo abbandonato un quarto di secolo fa. La vita di Andreatta, che è stato uno tra i più tenaci costruttori dell’integrazione europea in Italia, ci offre soprattutto un esempio veramente attuale”.

Leggi anche: Pnrr, Gentiloni: “Primo passo concreto, opportunità rilancio economia”

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: