Sotto il diluvio, la tappa va Victor Campenaerts:al traguardo di Gorizia il velocista belga si prende i riflettori a Gorizia

Sotto il diluvio, la tappa va Victor Campenaerts. Al traguardo di Gorizia il velocista belga della formazione sudafricana Qhubeka-Assos si prende i riflettori al termine della 15/a tappa del Giro d’Italia, coronando nel migliore dei modi la lunga fuga. In un finale segnato dal maltempo Campenaerts, al primo successo nella corsa rosa, ha battuto in uno sprint a due l’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix). Raggiungendo così il gradino più alto del podio dopo quattro secondi posti e un terzo posto. Alle spalle della coppia di testa, Nikias Arndt (Team Dsm), capace di regolare l’altro gruppo di fuggitivi: il tedesco ha preceduto Simone Consonni (Cofidis), il belga Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert) e Dario Cataldo (Movistar), giunti a 7″ dal vincitore.

La quindicesima tappa: Bernal tiene la maglia rosa, caduta di massa a 2 km dal via

All’indomani delle fatiche sul ‘mostro’ Zoncolan, giornata senza sussulti per i big di classifica, con il colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers) che resta al comando della classifica generale. La maglia rosa, arrivata con il gruppo compatto a oltre 17′, conserva un vantaggio di 1’51” sul britannico Simon Yates (Bike Exchange), di 1’51” su Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e di 1’57” sul russo Aleksandr Vlasov (Astana Premier Tech). La giornata è stata caratterizzata da una caduta di massa dopo appena due chilometri dal via, causata dal forte vento, che ha costretto gli organizzatori allo neutralizzazione di oltre mezz’ora per l’intervento dei soccorsi. 14 i corridori coinvolti, tra i ritiri quello eccellente del tedesco Emanuel Buchmann della Bora Hansgrohe, che era sesto nella classifica generale. Dopo la sosta, riprende la fuga a 15. Ai -30, iniziano la grandi manovre di Qhubeka-Assos, Alpecin e Movistar. Ai -20 vanno all’attacco Campenaerts, Riesebeek e Albert Torres (Movistar), con lo spagnolo che si stacca sulla salita. Ai 10 km, sulla corsa si abbatte un acquazzone che sfocia nella grandine. Campenaerts resiste, prendendosi non pochi rischi, tallonato da Riesebeek. Il duello prosegue anche nello strappo finale (pendenza 15%) e alla fine lo sprint vincente è quello del belga.

“Incredibile, che giornata. Volevamo veramente vincere oggi perchè non abbiamo scalatori per le prossime tappe di montagna“, il commento del protagonista di giornata, che porta a tre i successi della Qhubeka-Assos. “Sono andato in fuga con altri due compagni di squadra, eravamo veramente motivati. Abbiamo avuto un anno difficile, noi corriamo per un progetto benefico e con queste tre vittorie al Giro adesso siamo più fiduciosi per il futuro e per continuare il nostro progetto. Crediamo – ha aggiunto – che la bicicletta possa cambiare la vita, soprattutto in Africa”. Sfinito dallo Zoncolan, Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka Assos) non si è presentato al via. Mentre sono da valutare le condizioni di Vincenzo Nibali: il siciliano della Trek Segafredo non è stato direttamente coinvolto nella maxi caduta iniziale, ma ha riportato una contusione costale, cadendo da fermo dopo aver frenato per evitare una bicicletta a terra. Lo ‘Squalo’ si è rialzato da solo e ha ripreso, ma chilometro dopo chilometro ha iniziato a sentire dolore all’emitorace destro. Le sue condizioni verranno valutate nelle prossime ore: non è esclusa una radiografia al costato.

Oggi la sedicesima tappa ‘regina’ del Giro d’Italia: Sacile-Cortina d’Ampezzo per 212 km

Oggi è in programma la tappa regina, la Sacile-Cortina d’Ampezzo di 212 km, caratterizzata da 5700 metri di dislivello. Sul difficile tracciato anche il temibile Passo Pordoi, con i suoi 2239 metri Cima Coppi di questa edizione. Il meteo promette freddo e pioggia mista a neve: sarà un altro test-verità per Bernal, chiamato a schivare possibili agguati, sulla strada del trono di Milano

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata