Il Vaticano torna sulla scena che per molti era ispirata a 'L'Ultima Cena' di Da Vinci con le drag queen sedute al tavolo

Otto giorni dopo la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici di Parigi, che hanno suscitato tante polemiche nel mondo cattolico, interviene anche il Vaticano, finora silente. “La Santa Sede è rimasta rattristata da alcune scene della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpiadi di Parigi e non possiamo che unirci alle voci che si sono levate negli ultimi giorni deploriamo l’offesa fatta a tanti cristiani e credenti di altre religioni”, si legge in una nota. “In un evento prestigioso dove il mondo intero si riunisce attorno a valori comuni non si dovrebbero trovare allusioni che ridicolizzino le convinzioni religiose di molti persone. La libertà di espressione, che, ovviamente, non viene messa in discussione, trova nella rispetto per gli altri”.

Della vicenda si era riparlato stamane nel briefing con la stampa, quando il presidente del comitato organizzatore Tony Esstanguet ha difeso il direttore artistico della cerimonia e ha ribadito che la volontà non era quella di offendere nessuno. A far scoppiare il caso era stata una scena che per molti era ispirata a ‘L’Ultima Cena’ di Leonardo Da Vinci con le drag queen sedute al tavolo. “Ma non mi sono ispirato a quello – aveva poi tentato di chiarire Thomas Jolly, direttore della cerimonia inaugurale dei Giochi di Parigi, – Penso che fosse abbastanza chiaro, c’è Dioniso che arriva su questo tavolo. Lui è lì perché è il Dio della festa, del vino”. L’idea “era piuttosto quella di organizzare una grande festa pagana legata agli dei dell’Olimpo e quindi dell’olimpismo”, ha concluso Jolly.

Le scelte fatte da Jolly erano state definite audaci dai vescovi francesi: “Questa cerimonia purtroppo comprendeva scene di derisione e di scherno del cristianesimo, che deploriamo profondamente”, avevano scritto in un comunicato stampa, co-firmato dagli organizzatori degli ‘Holy Games’, un programma della Chiesa cattolica per conciliare sport e fede. Il riferimento è al dipinto intitolato ‘Festa’ che inizia con l’immagine di un gruppo a tavola, tra cui diverse drag queen, che ricorda appunto l”Ultima Cena’. Si era unita alle critiche anche l’agenzia Sir, che fa riferimento ai vescovi italiani, che parla di “tentativo maldestro di forzare il tema dell’inclusività senza tenere conto della sensibilità religiosa di miliardi di persone” e sottolinea come “offendere sentimenti religiosi profondi in nome di una presunta apertura mentale non solo tradisce i presunti valori espressi nel celebre motto ‘liberté, égalité, fraternité’, ma minaccia di sminuire lo spirito dei Giochi”. Anche il quotidiano cattolica ‘L’Avvenire’ ha stigmatizzato la parodia considerandola ‘oltraggiosa’. Lo show era stato ‘bocciato’ dal leader della Lega, Matteo Salvini, soprattutto nella parte in cui uno dei quadri omaggiati e rivisitati nella cerimonia di apertura, alcune drag queen hanno posato, come nel capolavoro di Leonardo da Vinci.

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