Erano 100 anni che l'Italia non conquistava una medaglia ai Giochi

Da Parigi a Parigi. Da Uberto Luigi de Morpurgo a Sara Errari e Jasmine Paolini, il tennis 100 anni dopo alle Olimpiadi torna a godersi una medaglia sicura.

Erano i Giochi di Parigi 1924 quando de Morpurgo perse in semifinale contro Vinnie Richards (futura medaglia d’oro) e nello spareggio per il terzo posto superò Jean Borotra, che aveva appena vinto Wimbledon, conquistando così la medaglia di bronzo. E da quel momento, il tennis azzurro non ha più conosciuto gioie alle Olimpiadi. Fino a oggi, con la coppia Errani-Vinci che si è imposta in due set sulle ceche Karolina Muchova e Linda Noskova con il punteggio di 6-3 6-2. Al termine del match Errani è scoppiata in lacrime per la gioia: “Io avevo il pallino dell’Olimpiade fin da piccola, era il mio sogno partecipare, poi è diventato il mio sogno provare a vincere una medaglia. Per me l’Olimpiade è sempre stata il massimo, e vincerla varrebbe più dei tornei dello Slam che ho conquistato. Ci ho provato per tanti anni, poi ho trovato Jasmine e l’ho contagiata con il mio entusiasmo olimpico. La devo ringraziare, perché dopo essere stata eliminata in singolare non ha fatto una piega, anzi: era allo stremo, ma ha dato tutto quello che aveva per onorare l’impegno”.

Una stagione straordinaria

Per il duo Errani-Paolini si tratta dell’ennesima conferma di una stagione straordinaria sulla terra, in cui hanno conquistato gli Internazionali d’Italia e raggiunto una finale Slam, sempre sulla terra del Roland Garros, diventato ormai il tempio dei loro sogni, sia in doppio che – per Paolini – in singolare, dato che lì è stata pure finalista dell’Open di Francia. Quella terra dove domenica 4 agosto, le due tenniste azzurre andranno a caccia del primo titolo olimpico di sempre per il tennis italiano contro le russe Mirra Andreeva e Diana Shnaider ( 6-1, 6-2 alle spagnole Cristina Bucsa e Sara Tormo Sorribes).

“Aver trovato l’equilibrio giusto tra di noi e il giusto modo di stare in campo. Io piano piano sono avanzata verso la rete, ci ho lavorato tanto e sono contenta di essere migliorata“, ha aggiunto Errani. E a proposito di colpi a effetto, quel servizio da sotto sul match point è proprio la firma di Saretta su questa vittoria. “L’avevo detto a Jasmine in panchina, poco prima, non può dire che non la abbia avvisata: se servo io sul match point batto dal basso, vedrai che lei ti farà la smorzata. Così è andata”. E ora? “E ora guardiamo il match delle avversarie e ci prepariamo come se fosse la finale di uno Slam. Ma è più di uno Slam”, ha proseguito l’azzurra, la cui impresa più grande sembra essere stata proprio aumentare la febbre da Giochi di Paolini: “Quando Sara due mesi fa mi ha detto al Roland Garros di dare continuità a questo doppio io le ho detto subito di sì, ero entusiasta. Anche il mio allenatore, Renzo (Furlan, ndr), mi ha invitato subito a cogliere questa opportunità: mi disse che mi avrebbe fatto bene anche in singolare, e infatti…”, ammette Jasmine, che in coro con la compagna di doppio ora può dirlo a voce alta: “E davvero un sogno aver vinto una medaglia, un momento speciale, che ci ripaga di tanti sacrifici. Siamo felici ma sappiamo che dobbiamo concentrarci subito per la finale, perché a questo punto non abbiamo nessuna intenzione di accontentarci”.

Il tennis azzurro sforna miracoli

Nonostante l’assenza di Sinner, il movimento del tennis azzurro continua a sfornare miracoli inimmaginabili solo un anno fa. Giusta la sottolineatura dunque del presidente della Federtennis Angelo Binaghi a fine match: “Una medaglia olimpica, che raggiungiamo dopo 100 anni per merito di due atlete straordinarie, completa il momento storico che il tennis italiano sta attraversando. Tutto il nostro Paese domenica farà il tifo per queste splendide ragazze che, sono convinto, non si sentiranno appagate da questo grande risultato già raggiunto”. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata