Duro attacco dell'ex corridore: "Troppa esasperazione di tutto il sistema"
È durissimo il commento di Francesco Moser in relazione alla notizia della morte del ciclista elvetico Gino Mader, scomparso a 26 anni a causa della caduta riportata nel corso della quinta tappa del Giro di Svizzera.
“La velocità aumenta, ma il ciclista è il più indifeso di tutti perché per proteggersi è dotato del caschetto e basta. Il problema è che adesso si rischia di più. Se una curva va fatta a 50 km all’ora e invece la fai a 60 km è logico che cadi. Idem in discesa”, ha dichiarato Moser a LaPresse.
“Adesso c’è tutta questa sollecitazione e, siccome i direttori sportivi continuano a dire ‘davanti! davanti! davanti!’, i ciclisti non hanno un attimo di tregua. Anni fa davanti ci dovevano stare i più bravi, mica tutti. C’è troppa esasperazione di tutto il sistema. Il direttore sportivo dall’auto vede tutto, ha la televisione, radio corsa, le radio: il problema è che quando si superano certi limiti i pericoli aumentano“, ha concluso l’ex ciclista azzurro.
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