La nona giornata di gare alle Paralimpiadi porta nel già ricchissimo medagliere azzurro altri nove podi
L’Italia non si ferma più a Tokyo. La nona giornata di gare alle Paralimpiadi porta nel già ricchissimo medagliere azzurro altri nove podi. Il totale è di 58, bottino che permette di eguagliare i Giochi di Seul ’88 a tre giorni dalla conclusione. Esulta il presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli: “Standing ovation per tutti i nostri atleti. Siete immensi e state dando un senso al lavoro di anni compiuto con sacrificio ed umiltà”. Alla celebrazione si aggiunge la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali: “Un altro storico risultato in questa straordinaria estate italiana”. La medaglia più pesante del giorno 9 arriva dall’handbike, con il trionfo della staffetta. Quattro argenti e due bronzi li porta nuoto, un argento il tiro con l’arco. Dall’atletica il contributo è di un argento e di un bronzo. Podi che permettono all’Italia di consolidare il nono posto nel medagliere.
Al Fuji International Speedway è una giornata memorabile per Luca Mazzone, Paolo Cecchetto e Diego Colombari (sostituto designato di Alex Zanardi). Un trionfo che coincide con la 50/a medaglia, in ordine di tempo, dell’Italia in terra nipponica. Nella staffetta a squadre miste H1-5 di handbike, sotto una pioggia scrosciante, la selezione azzurra si è messa alle spalle la Francia e gli Stati Uniti chiudendo con il tempo di 52’32”. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo che abbiamo sognato per cinque anni, finalmente il nostro sogno si è realizzato”, ha commentato Cecchetto, che dedica un pensiero a Zanardi: “Un pezzo di questa medaglia va anche ad Alex”. Sulla stessa lunghezza d’onda Colombari: “Abbiamo inseguito questa medaglia, ci abbiamo lavorato tantissimo ed è un risultato che, dopo il mio quarto posto nella crono, consacra questa Olimpiade. Essendo la prima per me, direi che è andata molto molto bene”. Mazzone, con l’oro odierno, raggiunge quota 3 metalli, finalmente il più prezioso: “Io sono uno dei tre tenori che ha vinto il Team Relay 5 anni fa a Rio, sono veramente contento di festeggiare anche qui a Tokyo. Per me ha un sapore particolare: di unione, di spirito di squadra”.
Per Enza Petrilli, esordio olimpico con argento nel tiro con l’arco open, categoria W2. La classe ’90 si è giocata la finalissima dell’Individuale ricurvo contro Zahra Nemati che si è conclusa allo spareggio dopo un incredibile recupero dell’azzurra. Per l’iraniana si tratta del terzo oro consecutivo. Passando all’Acquatics Center, si assiste al ‘solito’ show degli azzurri. Nei 400 stile libero S6, Antonio Fantin conquista il primo argento della giornata, chiudendo con il tempo di 4:55.70, 1.28 di ritardo dal brasiliano Glock (4:54.52). Bronzo per il russo Lenskii (5:04.82). Il secondo argento lo firma Simone Barlaam, nei 100 farfalla S9. Il milanese è secondo con il tempo sul 59.43, preceduto solo dall’australiano Martin, che con 57.19 stabilisce il nuovo record mondiale. Terzo posto e bronzo per il russo Skaliukh (1:00.54). Chiude ai piedi del podio Federico Morlacchi. Stefano Raimondi conquista la sua quinta medaglia: il veronese è argento nei 100 dorso S10 dopo aver chiuso in 59.36, alle spalle dell’ucraino Krypak (57.19) e davanti al francese Marais (1:01.30). Quarto l’altro azzurro Riccardo Menciotti. Anche Arjola Trimi finisce sul podio: la lombarda vince l’argento nei 50 stile libero S4. Per la lombarsa secondo tempo in 40.32, alle spalle dell’australiana Watson (39.36). Bronzo per la spagnola Fernandez Infante (40.85).
E’ invece bronzo Francesco Bettella, terzo classificato nei 50 dorso S1 con il crono di 1:14.87. Oro all’israeliano Shalabi (1:11.79), argento all’ucraino Kol (1:13.78). Sul gradino più basso del podio finisce anche, nei 50 stile libero S4, Luigi Beggiato, terzo in 38.12. Vittoria all’israeliano Dadaon (37.21) davanti al giapponese Suzuki (37.70). Due i metalli provenienti dalla giornata dell’atletica. Apre Oney Tapia:: dopo il bronzo conquistato nel peso, l’talo-cubano ottiene il terzo posto anche nel disco di categoria F11. Sotto una pioggia battente, Tapia lancia 39.52. A trionfare è il brasiliano da Silva (43.16), argento all’raniano Olad, secondo con 40.60. In serata i riflettori si posano su Martina Caironi: la bergamasca conquista l’argento nel salto in lungo categoria T63 con la misura di 5.14. L’oro è dell’australiana Vanessa Low (5.28). Bronzo per la svizzera Elena Kratter (5.01). Sfuma il sogno medaglia invece per Antonino Bossolo nel taekwondo. Il palermitano viene sconfitto nella finale per il terzo posto K44 -61kg. L’azzurro si è arreso al primo round sul punteggio di 14-2 a causa di un infortunio, lasciando la vittoria e il podio al turco Bozteke.
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