Il nuovo cestista dei Lakers non condivide la politica del presidente degli Stati Uniti

LeBron James continua a non approvare la politica di Donald Trump. Il campione dell'Nba, che già in passato aveva contestato alcune scelte del presidente americano, spiega le ragioni del suo dissenso. "Negli ultimi mesi ho notato che è come se cercasse di usare lo sport per dividerci", ha dichiarato ai microfoni della CNN. Il nuovo cestista dei Lakers fa riferimento alle diverse occasioni in cui alcuni sportivi hanno manifestato il loro dissenso politico in modo pacifico e Trump li avrebbe accusati di attaccare i tradizionali valori americani.

È il caso, per esempio, di Colin Kaepernick, l'ex quarterback dei San Francisco 49ers che nel 2016 si rifiutò di alzarsi in piedi durante l'inno nazionale in segno di protesta contro le ingiustizie subite dalle minoranze nere. Ma anche e soprattutto di Stephen Curry, il cestista dei Golden State Warriors che aveva dichiarato di voler saltare la tradizionale visita dei vincitori dell'Nba alla Casa Bianca. Trump aveva quindi ritirato gli inviti all'intera squadra e Curry, dopo aver conquistato il titolo, mantenne la sua promessa. In quell'occasione lo stesso LeBron James aveva dichiarato che neanche i suoi Cleveland, nel caso in cui avessero battuto i Golden State, avrebbero fatto visita al presidente. "Non posso fare finta di nulla", ha aggiunto James. "Grazie allo sport ho iniziato a frequentare i bianchi, ho avuto la possibilità di conoscerli e di farmi conoscere. Pensavo sempre 'ehi, tutto questo è merito dello sport!'".

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