Aveva già vinto in squadra a Sochi 2014, ma quella di PyeongChang è la prima medaglia individuale

Quello di PyeongChang è senza dubbio il suo disegno più bello. A cinque cerchi. Già, perché se è vero che Dominik Windisch aveva già vissuto l'atmosfera di un podio olimpico grazie al terzo posto conquistato nella staffetta mista a Sochi 2014, è altrettanto certificato che una medaglia a livello individuale assume tutto un altro significato rispetto a una ottenuta a squadre.

E questa volta il biatleta di Brunico ha fatto tutto da solo. Nonostante un errore all'ultimo poligono che poteva rovinare una gara fin lì condotta alla grande, il bolzanino non si è perso d'animo. E ha portato a casa un bronzo pesantissimo nella sprint maschile di 10 km, che ha regalato la prima medaglia all'Italia in questi Giochi.

"Quelli che mollano non vinceranno mai, i vincitori non mollano mai". Questo il motto che che campeggia sul sito ufficiale dell'atleta azzurro. E che riflette in pieno la gara condotta da Windisch, che ha centrato il primo podio stagionale proprio nell'appuntamento più importante dell'ultimo quadriennio. Cresciuto con la passione del biathlon e con il modello del fratello maggiore Markus, anche lui biatleta ed ora consulente, il 28enne ha ottenuto il primo risultato importante in carriera nel 2008, con la medaglia di bronzo – evidentemente sempre nel destino – conquistata al Mondiale Junior.

Una passione, quella per lo sport di tiro a segno e fondo, nata fin da ragazzo, al punto che il padre lo accompagnava allo stadio di Anterselva, cuore pulsante del movimento in Italia, per le tappe di Coppa del Mondo. Lì ha avuto modo di ammirare i suoi idoli adolescenziali Pallhuver, Zingerle e Passler. Che, qualche anno più tardi, sono diventati i suoi allenatori. Nel marzo 2011 è arrivato poi l'esordio in Coppa del Mondo, nella sprint di Oslo, neanche un anno dopo (il 5 gennaio 2012) il primo successo in staffetta, a Oberhof. Il risultato migliore di sempre coincide però con l'Olimpiade di Sochi 2014, dove ha conquistato la sua prima medaglia olimpica nella staffetta mista con Dorothea Wierer, Karin Oberhofer e Lukas Hofer. In questa stagione Windisch, appassionato di disegno e scultura, non era ancora salito sul podio. Si vede che i cinque cerchi lo ispirano particolarmente.

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