Roma, 3 dic. (LaPresse) – “Ci metto la faccia perché nell’ultimo periodo sono l’atleta che ha portato qualcosa all’atletica italiana. Sono piuttosto sconcertato, triste. Mai mi sarei immaginato una cosa del genere. Mi trovo travolto da un ciclone dove mai avrei pensato di stare. Un mondo che non mi riguarda”. Lo dice il veterano dell’atletica italiana, Fabrizio Donato, parlando nella conferenza stampa convocata in Fidal il giorno dopo il deferimento di 26 atleti della nazionale italiana di atletica leggera da parte della procura antidoping Nado Italia.

Io avrei eluso i controlli? Mi viene da ridere – spiega – sono 10 anni che non vado in vacanza, all’estero solo per le gare. La mia vità è casa, campo di allenamento, casa. Non vedo come possa eludere i controlli”. “Confido nella giustizia sportiva ma abbassate i toni – conclude – siamo usciti dalle righe. Vi chiedo un pochino di rispetto”.

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